devo essere sincero non credevo un tracollo cosi dell'albanova personalmente l'ho visto molto meglio dello sporting ma questo è il calcio, domenica credo dara' tutto per vincere la partita se non vince sara' retroccesione certa...
forza praia! anche se retrocederemo, lo sporting è ridicolo per quello visto ieri, ha vinto contro di noi non riuscendo mai a tirare in porta e meno male che voi vi allenate due volte alla settimana, pensa che noi ci ritroviamo alla domenica, ripeto siete ridicoli
grande di marco.......puoi solo contare su 5 o 6 giocatori gli altri portali in arci...........stai facendo i miracoli....noi dell'europa siamo con voi.....forza per venerdi....
Peccato, ieri non ho giocato. Probabilmente non era ancora la partita adatta a me oppure è per via del fatto che non mi alleno con continuità, infatti martedi 18 dicembre 2007 ho saltato allenamento per andare ad un concerto. Dai, sarà per la prossima volta :-D
IL PUNTO l'europa è ormai fuori dal gioco, gioco anche grazie all'euro. il roreto,per come gli è andata,deve dare 100 euro alla madonna di Cherasco,Cherasco il gallo non ha cantato nemmeno 3 volte,nemmeno. domenica sarà il turno decisivo,decisivo via i gobbi dall'italia PECCI
ANZITUTTO COMPLIMENTI ALL'EUROPA, L'UNICA SQUADRA VERAMENTE FORTE CHE HO VISTO IN QUESTO CAMPIONATO. A PARTE QUEI 3 - 4 GIOCATORI FUORI CATEGORIA, GLI ALTRI SONO BUONI ELEMENTI BEN ALLENATI E CONCENTRATI, ANCHE A RISULTATO AMPIAMENTE OTTENUTO.
PER QUANTO RIGUARDA I MIEI COMPAGNI C'E' POCO DA DIRE,IL RISULTATO LA DICE LUNGA SULL'ANDAMENTO DELLA GARA. L'IMPEGNO NON E' MANCATO, MA LA DIFFERENZA DI CONDIZIONE FISICA, DI ATTENZIONE E DI UMILTA' HA PORTATO UN RISULTATO TENNISTICO...
avessero tutti la voglia che anno manera-ronco-cencio-proglio-buono-delvecchio- ducci e quel treno di scavino il canale sarebbe 1 in classifica....ma purtroppo si gioca in undici...(tranne delvecchio-buono e ducci il prossimo anno vi aspettiamo all'europa in 1°)
Villafranca è a 20 chilometri a sud ovest da Verona. È in posizione intermedia fra il suo capoluogo di provincia e la città di Mantova. È attualmente il secondo comune per numero di abitanti della provincia, scalzando dalla posizione pochi anni fa Legnago, che rimane il centro di riferimento della bassa veronese.
Nella sua parte sud ovest è attraversata dal fiume Tione, che poi confluisce nel Tartaro nel territorio del comune di Gazzo Veronese.
Villafranca di Verona si trova a sud ovest di Verona. E' facilmente raggiungibile dalle principali uscite autostradali della zona. Provenendo da Verona si percorre la SR62 per circa 15 Km trovandosi direttamente in centro. Per chi proviene da Venezia o Milano l'uscita consigliata è quella di Sommacampagna a soli 5 Km di distanza. Se si proviene da Firenze, Bologna Modena, l'uscita consigliata è Nogarole Rocca che dista circa 5 Km dal Centro
Il termine "villa franca" indica quei comuni ai quali, tra il XI ed il XIV secolo, il feudatario concesse alcuni diritti speciali, quali esenzioni fiscali o diritti di sfruttamento del territorio, oltre ad una maggiore indipendenza amministrativa. Molti di questi comuni hanno acquisito il nome stesso di Villafranca, al punto che in tutta Europa si contano 52 “Villefranche”. Questi comuni si sono gemellati dando vita all’Associazione delle Villefranche d'Europa.
In Italia i comuni con il nome Villafranca sono i seguenti:
Villafranca d'Asti, in provincia di Asti Villafranca di Verona, in provincia di Verona Villafranca in Lunigiana, in provincia di Massa-Carrara Villafranca Padovana, in provincia di Padova Villafranca Piemonte, in provincia di Torino Villafranca Sicula, in provincia di Agrigento Villafranca Tirrena, in provincia di Messina
In Spagna i comuni con il nome Villafranca o Vilafranca sono i seguenti:
Vilafranca de Bonany, nella comunità autonoma delle Baleari Vilafranca del Penedès, nella comunità autonoma della Catalogna Villafranca, nella comunità autonoma della Navarra Villafranca de Córdoba, nella nella comunità autonoma dell’Andalusia Villafranca de Duero, nella comunità autonoma di Castiglia e Leon Villafranca de Ebro, nella comunità autonoma dell’Aragona Villafranca de la Sierra, nella comunità autonoma di Castiglia e Leon Villafranca de los Barros, nella comunità autonoma dell’Estremadura Villafranca de los Caballeros, nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia Villafranca del Bierzo, nella comunità autonoma di Castiglia e Leon Villafranca del Campo, nella comunità autonoma dell’Aragona Vilafranca, nella comunità autonoma della Valenciana Villafranca Montes de Oca, nella comunità autonoma di Castiglia e Leon
In Francia i comuni con il nome Villefranche sono i seguenti:
Villefranche, nel dipartimento di Gers Villefranche, nel dipartimento di Yonne Villefranche-d'Albigeois, nel dipartimento di Tarn Villefranche-d'Allier, nel dipartimento di Allier Villefranche-de-Conflent, nel dipartimento dei Pirenei orientali Villefranche-de-Lauragais, nel dipartimento dell’Alta Garonna Villefranche-de-Lonchat, nel dipartimento di Dordogna Villefranche-de-Panat, nel dipartimento di Aveyron Villefranche-de-Rouergue, nel dipartimento di Aveyron Villefranche-du-Périgord, nel dipartimento di Dordogna Villefranche-du-Queyran, nel dipartimento di Lot-et-Garonne Villefranche-le-Château, nel dipartimento di Drôme Villefranche-sur-Cher, nel dipartimento di Loir-et-Cher Villefranche-sur-Mer, nel dipartimento delle Alpi Marittime Villefranche-sur-Saône, nel dipartimento del Rodano Labastide-Villefranche, nel dipartimento dei Pirenei atlantici Saint-Hilaire-de-Villefranche, nel dipartimento di Charente-Maritime Saulmory-et-Villefranche, nel dipartimento della Mosa
In Portogallo i comuni o freguesias con il nome Vila Franca o Vilafranca sono i seguenti:
Vila Franca, freguesia del comune di Viana do Castelo Vila Franca de Xira, comune e freguesia nel distretto di Lisbona Vila Franca do Campo, comune dell’isola São Miguel, nelle Azzorre Vila Franca da Beira, freguesia del comune di Oliveira do Hospital Vila Franca da Serra, freguesia del comune di Gouveia Vila Franca das Naves, freguesia del comune di Trancoso Vila Franca do Deão, freguesia del comune di Guarda Vila Franca do Rosário, freguesia del comune di Mafra
o ma nn hai un cazzo da fare tutto il giorno te per scrivere ste cavolate di villafranca!!!! nn chiuderti cosi' , mi sembri complessato se vuoi ti faccio conoscere delle belle ragazza nn so dimmi te..... io ci provo ad aiutarti!!!! e ora che pucci un pò il biscottino che qua se no dai di matto!!!!!
Francavilla al Mare è un comune di 23.733 abitanti della provincia di Chieti.
La città si affaccia per intero sul mare Adriatico ed è situata a sud di Pescara. La forte espansione delle due città ha fatto sì che divenissero sempre meno evidenti i confini tra i due centri.
Negli ultimi decenni dell'800 lungo la spiaggia si sviluppò il quartiere della Marina con al centro il palazzo della Sirena: il lungo viale alberato, le ricche ville disposte a scacchiera sul mare e gli eleganti alberghi trasformarono Francavilla in una rinomata stazione balneare, facendole conquistare il titolo di "perla dell'Adriatico". La notorietà della cittadina fu accresciuta nello stesso periodo dal cenacolo di artisti che si raccoglieva nel Convento di Santa Maria del Gesù intorno al pittore Francesco Paolo Michetti, al poeta Gabriele D'Annunzio ed al musicista Francesco Paolo Tosti. Rasa al suolo completamente durante l'ultimo conflitto bellico risorse a nuova vita nella prima metà degli anni '50. Meta ambita dei vacanzieri del centro-sud Italia, Francavilla al mare, oggi ospita un sempre più numeroso afflusso di turisti stranieri. Il ferragosto francavillese è caratterizzato dai festeggiamenti in onore del santo patrono della città, che si chiudono con spettacolari fuochi pirotecnici a mare la sera del 18 agosto. Tra le manifestazioni di rilievo c'è il "Carnevale d'Abruzzo" che, seppur superato il cinquantenario e perso lo smalto di un tempo, richiama a sé una numerosa folla festante. Non da meno sono i vari premi e concorsi nazionali quali il "Premio Michetti" per artisti emergenti, il "Premio Web Italia" assegnato da una competente giuria ai migliori realizzatori di siti internet, il Concorso Internazionale di Arte Floreale legato alla Mostra del Fiore che si svolge a fine aprile di ogni anno ed infine il "Premio Antonio Russo", nato in memoria dello scomparso giornalista italiano, che vede premiati i cronisti distintisi per i reportage in zone di guerra.
Negli ultimi decenni dell'800 lungo la spiaggia si sviluppò il quartiere della Marina con al centro il palazzo della Sirena: il lungo viale alberato, le ricche ville disposte a scacchiera sul mare e gli eleganti alberghi trasformarono Francavilla in una rinomata stazione balneare, facendole conquistare il titolo di "perla dell'Adriatico". La notorietà della cittadina fu accresciuta nello stesso periodo dal cenacolo di artisti che si raccoglieva nel Convento di Santa Maria del Gesù intorno al pittore Francesco Paolo Michetti, al poeta Gabriele D'Annunzio ed al musicista Francesco Paolo Tosti. Rasa al suolo completamente durante l'ultimo conflitto bellico risorse a nuova vita nella prima metà degli anni '50. Meta ambita dei vacanzieri del centro-sud Italia, Francavilla al mare, oggi ospita un sempre più numeroso afflusso di turisti stranieri. Il ferragosto francavillese è caratterizzato dai festeggiamenti in onore del santo patrono della città, che si chiudono con spettacolari fuochi pirotecnici a mare la sera del 18 agosto. Tra le manifestazioni di rilievo c'è il "Carnevale d'Abruzzo" che, seppur superato il cinquantenario e perso lo smalto di un tempo, richiama a sé una numerosa folla festante. Non da meno sono i vari premi e concorsi nazionali quali il "Premio Michetti" per artisti emergenti, il "Premio Web Italia" assegnato da una competente giuria ai migliori realizzatori di siti internet, il Concorso Internazionale di Arte Floreale legato alla Mostra del Fiore che si svolge a fine aprile di ogni anno ed infine il "Premio Antonio Russo", nato in memoria dello scomparso giornalista italiano, che vede premiati i cronisti distintisi per i reportage in zone di guerra.
ti prego dimmi chi sei tu del villafranca che non hai un cazzo da fare tutto il giorno!!!!
ma sei un pazzo!!!!! poi ci sta prendersi un pò per il culo ma non dirmi che dobbiamo schiattà noi del celle perchè non so se conosci l'effetto boomerang!!!!!!
sono jajo e mi piacerebbe che dessi un nome anche tu alle vaccate che vai scrivendo e soprattutto dimmi dove le hai trovate!!!! piuttosto dammi due stecche domenica ma evita di farfugliare puttanate!!!!
appoggio di brutto chi ti dice di montare un pò!!!!! magari fatti anche solo una pippa con un filmino di youporn ma cerca di trovare un giusto perchè alla tua vita!!!!
grande jajo.... cmq l'ho scritto io ... ale sacco!!!! questo èpiù fuori di ub balcone.... facciamo una colletta 20 euro a testa portiamolo da una professionista...!!! forza ragazzi del blog unitevi alla colletta
D.S.:-per la stagione 2008-2009 lo sporting rischia di non iscriversi - lo sco anche -il valleversa orfana di gastaudo farà una squadra per salvarsi -celle scatenato sul mercato -canale rivoluzione pronti 4colpi da categoria superiori -fonti certe!
a questo del villafranca avra' fatto un copia incolla,non è certamente farina del suo SACCO, altrimenti ci avrebbe messo due ore per scrivere..............ciao
Fica è un termine volgare di lingua italiana e di uso comune impiegato in alcune regioni per indicare l'apparato genitale femminile esterno. Nelle regioni settentrionali dell'Italia e in Svizzera nel Canton Ticino è diffusa la dizione "figa".
Il corrispettivo usato nel mondo anglosassone è quello di cunt mentre in francese si usa con (dal latino cunnus).
Il termine viene dal tardo latino fica "frutto del fico" come femminile di ficus, "l'albero del fico" (ficus carica). Il significato osceno era già presente nella parola greca (συκον) sykon che appunto significa fico. Si tratterebbe quindi di un calco che dal greco è passato alla lingua italiana tramite il tardo latino. La rapida specializzazione semantica del termine con questo valore osceno ha fatto sì che il nome del frutto venisse assunto dal maschile fico, contrariamente a quella che è la regola in italiano (mela frutto del melo, pera frutto del pero, ecc.). Nei dialetti e nelle lingue in cui fica non ha assuto il senso primario di "vulva", il frutto è rimasto al femminile (ad esempio francese la figue, dialetti salentini la fica, ecc.)
Il termine fa parte di uno dei filoni principali della letteratura - a volte anche alta - e dello scrivere tipico della goliardia.
Giornalista è la professione di chi svolge un'attività retribuita scrivendo articoli, inchieste (o reportage) ed editoriali per testate giornalistiche quotidiane o periodiche, o agenzie di stampa, su carta stampata o per emittenti radiofoniche o televisive.
Un giornalista può quindi occuparsi all'interno della sua professione dei più svariati argomenti, che è possibile inquadrare - sia pure grossolanamente - nelle diverse tipologie di cronaca:
cronaca bianca: si occupa prevalentemente sul piano locale dell'informazione spicciola non legata - come si può desumere dal nome - a episodi di cronaca nera; cronaca nera: riferisce su episodi criminali o che hanno comunque uno svolgimento o una conclusione nefasti, quali furti, rapine, delitti, sequestri di persona, incidenti (sul lavoro o stradali), terremoti, alluvioni, ecc.; cronaca rosa (equivalente all'anglosassone gossip): vede protagonisti personaggi dello spettacolo o del jet set, incluse anche teste coronate e personalità dell'arte e della cultura degne di una qualche notorietà; cronaca politica: riporta - servendosi molto delle dichiarazioni di leader ed esponenti politici - i resoconti parlamentari e l'attività dei governi. Figura tradizionale di questo settore è quella del notista politico che redige quotidianamente articoli destinati a un pastone raccolto usualmente nelle prime pagine dei quotidiani; cronaca internazionale (o esteri): comprende genericamente notizie provenienti dalle più svariate parti del mondo; confrontando gli usi e le abitudini dei vari popoli, può sconfinare nella cronaca di costume; cronaca degli spettacoli e cronaca delle arti: si occupa degli eventi - nazionali ed internazionali - dei rispettivi ambiti; cronaca scientifica: rende conto di ogni scoperta nel campo delle innovazioni scientifiche, anche riguardo alla salute dell'uomo o alla scoperta di nuovi territori (l'attività del robot Spirit su Marte, l'epidemia SARS o le biotecnologie come gli OGM possono essere esplicativi in questo senso). cronaca sportiva: riporta e commenta i risultati degli sport più importanti, in relazione alla vocazione del giornale. Oltre alle testate specialistiche, ogni quotidiano ha normalmente una sezione sportiva. cronaca economica e finanziaria: anticipa le strategie delle maggiori imprese, riporta l'andamento dei principali indicatori delle borse finanziarie, pubblica interviste ai protagonisti dell'economia, segue le principali azioni di politica economica (manovre economiche, DPEF, legge finanziaria, bilancio statale, ecc.), riporta le principali riunioni del CdA e degli azionisti in merito ai dividendi azionari o alle strategie di imprese quotate, ecc.
La corda è un insieme di fili intrecciati, di materiali vari, capaci di sopportare sforzi di trazione. Può essere costituita da materiali fibrosi naturali, sintetici o metallici. Nel primo caso viene comunemente chiamata corda, nel secondo si usa il nome di fune.
a chi li dò i 20 Euro per il pazzo che deve scopare!!!! a me mi me mi me mi me mi piace scopare!!!! e parecchio!!!!! mi piacerebbe giocare un Velleversa dell'anno scorso contro l'Europa di quest'anno!!!!
LE MASSIME un libro e una donna? il libro inizia con l'introduzione e finisce con l'indice. la donna inizia con l'indice e finisce con l'introduzione Erminio Ottone
Ottone I di Sassonia , detto Ottone il Grande, (23 novembre 912 – 7 maggio 973) è stato un sovrano tedesco, duca di Sassonia, re di Germania dal 936 e Imperatore del Sacro romano impero dal 962. Era il figlio di Enrico I l'Uccellatore e di Matilde di Ringelheim.
Nel 929 sposò Editha (Edith), sorellastra del sovrano anglosassone Æthelstan. La moglie morì nel 946. Succedendo a suo padre come re dei Germani nel 936, Ottone sconfisse i Magiari nel 955, alla Battaglia di Lechfeld, vicino Augusta in Baviera, fermandone l'avanzata nell'Europa centrale. Nel 963 sconfisse Mieszko I, duca di Polonia e lo costrinse a pagargli tributo.
Nel 951-952 intraprese una campagna in Italia, conquistò la Lombardia e sposò Adelaide di Borgogna. Costei era vedova del re d'Italia Lotario II che era stato ucciso presumibilmente da Berengario II il quale, per distogliere i sospetti da sé, impose da Adelaide il matrimonio con il proprio figlio Adalberto. La regina riparò nel castello di Canossa invocando l'aiuto di Ottone che nel 952 si appropriò del titolo di Re d'Italia.
Nel 957 le armate germaniche, guidate dal figlio di Ottone, Litolfo, strinsero di assedio Berengario II, che si era nuovamente ribellato e rinchiuso nella fortezza dell'Isola di San Giulio, da cui il re italiano trattò condizioni di pace non eccessivamente sfavorevoli.
La vagina (letteralmente "fodero, guaina, involucro"), è un condotto membranoso che accoglie il pene durante il coito e consente il passaggio del feto durante il parto.
Conduce dall'utero all'esterno dell'organismo nei mammiferi e nei marsupiali femmina, o alla cloaca negli uccelli, nei monotremi ed in alcuni rettili. Anche gli insetti femmina ed altri invertebrati hanno una vagina, che è la parte terminale dell'ovidotto.
Nel linguaggio comune, il termine è usato spesso per riferirsi generalmente ai genitali femminili o alla vulva.
L'Affirmation è un'associazione di gay, lesbiche, bisessuali, e transgenere insieme alle loro famiglie ed amici che condividono il legame comune dell'esperienza Mormone. Lo scopo è di fornire un'ambiente di sostegno che aiuti a diminuire le esperienze inutile di paura, colpa, auto-oppressione ed isolamento che purtroppo affligono Mormoni gay e lesbiche perchè spesso vivono in ambienti dove l'ignoranza voluta riguardante la sessualità umana è purtroppo una realta comune. Noi crediamo che l'omosessualità ed i legami d'affetto omosessuali possono essere consistenti con il Vangelo di Gesù Cristo e da esso sostenuti. Ci si afferma che noi siamo figli di un Padre e una Madre Celesti che ci amano proprio come ci hanno creati e che giudicheranno noi, come tutti, in base alle scelte fatte durante la vita mortale, e in particulare a come abbiamo trattato le nostre sorelle e i nostri fratelli.
DOMANI SERA TUTTI A RORETO A VEDERE RORETESE - CANALE....SE VINCE IL CANALE VIA LIBERA ALLA VITTORIA DEL CAMPIONATO DELL'EUROPA E AL CANALE PER I PLAYOFF...IN CASO CONTRARIO ADDIO PLAYOFF PER IL CANALE E RIMANDATA LA FESTA DELL'EUROPA....
DOMANI SERA SPERIAMO DI ASSISTERE A UNA BELLA PARTITA....SAETTI FACCI UN GOL...IL GALLO E' CON TE...MA CONTRO LA DIFESA DEL CANALE (RONCO - BUONO - MANERA )E DURA...
IL PUNTO sicuramente andrò a vedere la partita LECCO-BENFICA allo stadio BENTEGODI di Verona!!! altro che roreto-canale,canale. sarà una domenica di stallo, nel senso che i risultati faranno cacare,cacare.......... a parte x la mia squadra del cuore, del cuore via i gobbi dall'italia PECCI
Eraldo Pecci (San Giovanni in Marignano, 12 aprile 1955) è un ex calciatore, editorialista e commentatore televisivo italiano.
Eraldo Pecci si formò calcisticamente nel Bologna, squadra con cui debuttò in Serie A nel 1972. Con i rossoblù vinse la Coppa Italia nel 1974, segnando l'ultimo e decisivo rigore nella finale contro il Palermo.
Affermatosi come centrocampista di regia, nell'estate del 1975 fu acquistato dal Torino. Con i granata vinse lo scudetto nel 1976, collezionando 203 presenze (153 in campionato, 33 in Coppa Italia, e 16 nelle Coppe europee) e segnando 16 gol (10 in campionato, 4 nella coppa nazionale e 2 in Europa).
Nel 1981 lascia Torino e passa alla Fiorentina, insieme al bomber Graziani. A Firenze Pecci milita per 4 stagioni.
Nel 1985 viene ceduto al Napoli per poi ritornare la stagione successiva nella squadra che l'aveva visto nascere calcisticamente, il Bologna. Restò a Bologna fino all'autunno del 1990, quando l'allenatore Maifredi optò per un centrocampo più muscolare. Si trasferì dunque in Serie C1 al Lanerossi Vicenza, allenato dell'amico Romano Fogli, ma dopo l'esonero di quest'ultimo decise di ritirarsi dall'attività agonistica.
Pecci con la Nazionale di calcio dell'Italia ha disputato 6 partite, esordendo il 27 settembre 1975 nella partita valida per le qualificazioni agli Europei 1976 contro la Finlandia a Roma (0-0).
Vanta inoltre 9 partite con la Nazionale B e 2 con la Nazionale Giovanile e soprattutto la partecipazione al Mondiale del 1978.
Premessa: Una lumaca sta salendo un muro. Problema: Sapendo che la lumaca sale di due metri e scende di uno al giorno e conoscendo l'altezza del muro che è 10 metri: dire in quanti giorni la lumaca sarà arrivata in cima
Premessa: Un cestino contiene 24 lampadine, il tempo totale di funzionamento delle lampadine contenute nel cestino è 24 ore. Supponiamo di mettere una persona in una stanza addetta alla sostituzione delle lampadine bruciate (utilizzando solo quelle del cestino) e consideriamo nullo il tempo di sostituzione. Problema: Entriamo in un momento a caso nella stanza, quanto ci aspettiamo che duri la lampadina che in quel momento sta funzionando (la durata totale della lampadina non quanto dura da quando siamo entrati)? [N.B. - Non viene chiesto il tempo di funzionamento con precisione ma soltanto di indicarlo approssimativamente]
mi hanno detto che a roreto sta già nevicando come faranno i nostri eroi a giocare?????????? e il canale si ghiaccierà????? e farà fare lo scivolone ai devoti della madonna???? Madonna di Cherasco????
maurizio battaglino e il miglior mister............e guai a chi lo nega perche se la vedra con me!!!!ok....io nn sono bugiardo la gento lo sa....buon fine campionato a tutti.....
per cellaio ma' La chiave di violino, o chiave di sol è un segno convenzionale che fissa la posizione della nota sol sulla seconda linea del pentagramma. Viene chiamata così perché il violino normalmente legge in tale chiave. Il simbolo è una evoluzione grafica della lettera G, che nel sistema di notazione letterale precedente le sillabe guidoniane corrisponde appunto alla nota Sol. Se accompagnata da un piccolo "8" in alto, il tutto va eseguito un'ottava sopra; se accompagnata da un piccolo "8" in basso, un'ottava sotto. Quest'ultima particolarità si trova frequente nelle annotazioni di pezzi per voci maschili. Insieme alla chiave di basso è la chiave normalmente più utilizzata nella notazione musicale.
i jalisse,tra l'altro son stati gli ultimi rappresentanti italiani all'eurofestival; per la curiosità anche quest'anno hanno presentato un pezzo per Sanremo(scritto dalla Montalcini) ma è stato bocciato. a proposito di chiave di violino, hai mai chiavato su di una chitarra. ERMINIO OTTONE
a parte che il sig.Pinna mi ha allenato in 3° cat. ed era un buon tattico e non ha sfondato solo perchè non aveva raccomandazioni, e poi.....Battaglino? avessi detto........
Non ho mai visto una ragazza così con una faccia da porca così avanti esci dal locale con me che non lo ho mai avuto gonfio così
Ho incontrato una mia amica in giro senza il suo ragazzo che mi ha chiesto se andavo a fumare con lei nel suo palazzo avevo in tasca una bustina di erba che ancora ringrazio pensando con una canna di troppo questa la ammazzo comunque sta ragazza è strana, ha un culo che è un pallone che sicuro quando scopa bagna più di un gavettone Questa classica sfigata che va in cerca di attenzione e finirà un giorno stuprata nel bagno della stazione così sta ritardata dopo i primi due cannoni si addormenta e non si accorge che le tolgo i pantaloni c’è nel muro una foto lei da piccola col nonno io mi abbasso le mutande e inizio a scoparci nel sonno di scatto lei apre gli occhi io stringendo le sue gambe do un’occhiata al mio pisello "Oh ma cazzo qua c’è il sangue!" "s’hai le mestruazioni dimmelo cazzo mi fai contento" "Si ce le ho" meglio per me perché così ti sborro dentro.
Rit: Non ho mai visto una ragazza così Con una faccia da porca così Avanti esci dal locale con me che non lo ho mai avuto gonfio così (x2)
Quando ho scopato con te ho fatto finta che eri un’altra Ho chiuso gli occhi immaginando una ragazza un po’ più alta Il primo bocchino tu me lo hai fatto usando i denti Il giorno dopo in macchina giravo andando ai venti Se mi piace una ragazza per starci darei un polmone Quando poi infine ci scopo non ricordo neanche il nome Ma ricordo tempo fa pranzavo con “Non è la Rai” Quando invece oggi mi dicono Ambra è lesbica e c’hai l’AIDS Resto fatto e come il Papa quando parlo sembro un morto Ma se incontro la mia ex in cinta le auguro un aborto E se invece C’ha già un figlio con un noviligurino Entro in casa dal giardino Uccido lei con il bambino Io con tutta la merda che ho consumato in vita mia Come minimo se faccio un figlio c’ha la distrofia E la tua è una figa infetta E visto che c’ho fatto buca Mi è venuta una ciste al cazzo che sembra una verruca.
Rit.
Le ragazze sono così sono tutte molto strane si dividono in due gruppi: le mignotte e le puttane c’è che a volte io non scopo anche per otto settimane Così poi girando in centro mi eccito anche con un cane ma quello che ci fotte cari miei in questa nazione è un lavaggio del cervello grazie a questa religione ma se scopi con il culo brutto pezzo di un recchione ti chiamiamo un esorcista Che ti mette in punizione se in questo locale mi chiedi: canti una canzone? facciamo una foto? mi fai un freestyle con il mio nome? va bene tu però mi offri una consumazione così poi quando ti volti per raggiungere il bancone ti ribalto con questa zampata in culo vaffanculo! mi credi anche famoso Vuoi prendermi per il culo? che poi quando ti bacio penso sempre a qualcos’altro magari a quanta gente sta morendo di infarto.
Cazzo è un termine volgare e di uso comune, presumibilmente di derivazione dialettale, ma in uso già nella letteratura rinascimentale, usato per indicare il pene. Il suo omologo femminile è fica o figa, frutto della stessa selezione fra le definizioni locali, dialettali e regionali.
Fra le centinaia di definizioni locali, dialettali e regionali (è noto l'uso che, provocatoriamente ed a fini di richiamo commerciale, se ne faceva negli anni sessanta e settanta all'interno di un cercato turpiloquio al ristorante Meo Patacca di Roma), a causa della diffusione del suo uso, è entrato di diritto - taluno afferma - nella lingua italiana.
L'etimologia del termine è incerta:
potrebbe essere una contrazione di capezzo (da capezzolo), derivato a sua volta dal lemma di lingua latina capítium (sul calco di càput, capo); quindi potrebbe significare piccolo capo; ugualmente, potrebbe essere derivato da cassus che sempre in latino indicava l'"albero maestro" (termine che nella nautica è riferibile all'albero principale); a quest'ultimo aspetto, quindi, potrebbe far riferimento il nome volgarizzato dell'organo riproduttivo maschile, il pene appunto, nella sua posizione eretta; altri ipotizzano che "cazzo" derivi da cazza che è la "gazza ladra", uccello chiamato anche pica, termine che è una delle tante denominazioni dialettali che indicano il membro virile. L'ipotesi più accreditata dai linguisti è che cazzo derivi da cazzare, equivalente di cacciare, ficcare in molti dialetti settentrionali. In letteratura uno dei testi più noti correlati con questo termine è il sonetto "Er padre de li santi", che Gioacchino Belli scrisse il 6 dicembre 1832 insieme con l'analogo "La madre de le sante" (relativo all'omologo termine femminile). Il sonetto riporta in romanesco una lunga serie di sinonimi e perifrasi del termine.
Il termine cazzo, virtualmente prima persona singolare del verbo di uso velico cazzare, è anche all'origine di un facile calembour sfruttato a fini di gag - sia pure di grana grossa - in diversi film, fra i quali uno della serie di Fantozzi. Di analogo tenore è la celebre supercazzora, tormentone e leitmotiv del conte Lello Mascetti (interpretato da Ugo Tognazzi) nel film di Mario Monicelli, Amici miei.
Sempre in letteratura (trasposta poi per il cinema), l'organo genitale maschile assurge al ruolo di protagonista nel romanzo di Alberto Moravia Io e lui, dove il protagonista si trova a colloquiare - in un curioso confronto tra istinto e ragione - con il proprio pene. Dal romanzo sono stati ricavati - con esito infelice, a detta dei critici, a causa delle pesanti cadute di gusto che si registrano in entrambe le pellicole - due film: uno italiano e omonimo nel titolo rispetto al romanzo, Io e lui, del 1973, diretto da Luciano Salce, ed uno di coproduzione USA/Germania, del 1989, Lei ... io & lui, di Doris Dörrie.
Questo termine si collega, nella lingua italiana moderna, ad una numerosa serie di derivati, molti dei quali hanno un tono di volgarità minore, tanto da essere usati, o quantomeno tollerati, da molte persone, seppur solo in conversazioni informali.
La maggior parte delle locuzioni di uso comune che utilizzano questo termine ha una valenza negativa, tanto se si tratta di persone quanto di situazioni; ben poche sono le locuzioni dove invece il termine acquista un senso positivo.
Uno dei concetti, che più frequentemente ricorre nelle parole derivate e nelle locuzioni che usano il termine, richiama l'irrazionalità oppure atteggiamenti collerici ed aggressivi, oppure ancora è usato per aggiungere significanze dispregiative per alcune attività umane, quasi che l'organo menzionato fosse, per antonomasia, l'antitesi della parte razionale ed intellettiva (il cervello).
Si riportano qui di seguito le locuzioni più diffuse:
Accezioni ed espressioni negative (persone): che faccia di cazzo ! : a seconda del tono in cui viene detto, può avere diversi significati: una persona sgradita, soprattutto perché antipatica di primo acchito; oppure una persona dai lineamenti somatici non particolarmente belli; o anche una persona sfacciata (quindi una variante di "faccia di bronzo"). testa di cazzo (ma anche cazzone) : persona stupida, ignorante o stolta, priva di raziocinio, totalmente refrattaria a qualsiasi tentativo di migliorarla o farla ragionare (può essere riferito anche ad una donna); è talvolta enfatizzato con un aggettivo rafforzativo, p.es. è un'emerita testa di cazzo. capa di cazzo o cap'e cazze : corrisponde in napoletano a "testa di cazzo". cazzone : persona stupida, non intelligente o incompetente (nonostante si arroghi, invece, autorevolezza). un cazzo all'erta : in napoletano "nu cazz'allerta" corrisponde a "cazzone". cazzaro, cazzarone, cazzataro : persona che dice cazzate (vedi più sotto) anche detto sparacazzate (spesso usato in tono familiare o ironico). fancazzista : colui che non fa un cazzo, ossia un lavativo o un perdigiorno, chi è solito perdere tempo o fare poco o nulla (e si dedica quindi al fancazzismo). cazzonaro : come fancazzista (vedi sopra), ossia persona particolarmente svogliata e demotivata. cacacazzo o cagacazzo o cacacazzi : vien detto di persona che dà fastidio o crea problemi (dall’espressione "cacare il cazzo", vedi più sotto). rompicazzo : sinonimo di "cacacazzo" (vedi più sotto "rompere il cazzo"). sei un cazzo di stronzo o sei uno stronzo del cazzo: rafforzativo che sta per "proprio" (sei proprio uno stronzo!) Accezioni ed espressioni negative (situazioni): eccheccazzo ! : esclamazione di una persona in collera e spazientita; incazzarsi : arrabbiarsi, perdere il controllo di sé (usato indifferentemente da uomini e donne), da cui incazzato ed il sostantivo incazzatura. scazziarsi : in napoletano significa "litigare verbalmente" o "venire alle mani". cazziare : in napoletano significa sgridare, rimproverare (da cui il sostantivo cazziata o cazziatone, che indica una furiosa sgridata o un pesante rimprovero); cazzimma : termine napoletano, alquanto difficile da tradurre, che si attribuisce ad una persona egoista ed arrivista, spesso priva di scrupoli, che prova un sottile piacere nell'arrecare volutamente un danno, un'arrabbiatura o un dispiacere ad altri ("Quello tiene una cazzimma...!" opp. "E che cazzimma!"). rompere il cazzo : sinonimo più volgare di "rompere le scatole" (Mi hai rotto il cazzo = mi hai veramente scocciato); in senso passivo significa invece "mi sono stufato, seccato, annoiato". cacare / cagare il cazzo (sinonimo di "rompere il cazzo") : dare fastidio in maniera insopportabile a qualcuno (vedi più sopra "cacacazzo"). stare sul cazzo opp. darmi sul cazzo : essere di fastidio a qualcuno, rompere le "scatole", essere una persona insopportabile e decisamente non gradita. levarsi dal cazzo : detto a chi "sta sul cazzo", a chi dà fastidio; invito a farsi da parte, a scomparire, a togliersi dai piedi. scazzarsi : indica una situazione di tedio, fastidio, indisponenza, poca voglia di affrontare un problema o continuare un lavoro (da cui sentirsi scazzato ed il relativo stato d'animo, lo scazzo). non saperne un cazzo, non capirci un cazzo, non valer un cazzo, non vedere un cazzo, non me ne frega un cazzo : in tali locuzioni (e molte altre simili, costruite sempre con l'avverbio di negazione + un verbo) il termine viene utilizzato come sinonimo di "nulla", "niente". cazzata : una affermazione oppure un’azione qualsiasi che sia stupida, sciocca, o priva di senso ("dice / spara / fa cazzate" : vedi più sopra cazzaro); oppure un’azione decisamente sconsiderata, pericolosa, dannosa ("Ha fatto veramente una grande cazzata!"). Nelle versioni edulcorate il termine viene talora reso con cassata. cazzi amari, cazzi acidi, cazzi da cagare, cazzi per il culo : queste espressioni - sinonimiche fra loro - indicano gravi problemi previsti in futuro, o conseguenze nefaste. In dialetto romanesco l'espressione e mo so' cazzi indica appunto l'arrivo di problemi, di situazioni o di conseguenze spiacevoli. del cazzo : di nessun valore, importanza o interesse: "questo è proprio un romanzo del cazzo" "siamo giunti in un paese del cazzo"; opp. da niente, stupido, assurdo: "ha un atteggiamento del cazzo", "è un divertimento del cazzo"; opp. spiacevole, pessimo, bruttissimo: "è una situazione del cazzo" "è stata una giornata del cazzo"; in locuzioni esclamative esprime forte disappunto o irritazione: "spegni quella radio del cazzo!" alla / a cazzo di cane : si dice di azione o attività eseguita malamente, a casaccio, con imperizia, maldestramente, in modo sconclusionato, senza criterio. alla cazzo / alla cazzo e culo : stesso significato di "alla cazzo di cane". col cazzo che… : espressione di risoluto diniego, con valore rafforzativo in sostituzione di una negazione ("col cazzo che vengo al cinema!"), col senso di "neanche per idea; non se ne parla proprio; non pensarlo neppure; figùrati se". Accezioni ed espressioni neutre: cazzo ! : espressione di meraviglia e di sorpresa, sia riguardo avvenimenti positivi che negativi. alla faccia del cazzo ! : esclamazione di stupore, di sorpresa, sinonimo di "càspita", "perbacco", "non l'avrei mai detto", o semplicemente di "alla faccia!" capo de cazzo opp. capo de cazzottella : espressione (romanesca?) di sorpresa e meraviglia simile all'espressione "alla faccia del cazzo". cazzarola : termine che oggi viene comunemente collegato alla parola "cazzo" ma che in realtà deriverebbe da "casseruola" : non ha un significato specifico, e viene usato come un intercalare che all'interno di una frase serve da rafforzativo del concetto da esprimere; oppure è un intercalare che indica stupore, meraviglia. grazie al cazzo : espressione di risposta ad un'affermazione ovvia e di nessuna utilità. Ingentilito talora con il detto "Grazia, Graziella e grazie al cazzo". salcazzo : da "sa il cazzo", viene usato nel senso di "chissà" ("Stasera verranno Maria, Marco, Giovanni e salcazzo chi altro ancora"). che cazzo dici / fai / vuoi? non voglio un cazzo : locuzioni dalle quali si evince l'utilizzo sinonimico estensivo che viene fatto del termine nel parlare comune (nella domanda sostituisce il termine "cosa" - cosa vuoi? - mentre nella risposta il termine significa "nulla / niente" - non voglio niente). sono cazzi miei / tuoi; fatti i cazzi tuoi : in tale locuzione il termine è sinonimo di "fatti", "affari", "problemi". sto cazzo !? : espressione romanesca con accezione esclamativa di ammirazione; ovvero di scetticismo e negazione. 'sti cazzi : espressione romanesca che si è andata diffondendo nel resto d'Italia col significato di "non me ne importa nulla / non mi riguarda", riferita a cosa e/o affermazione di scarsa importanza. Nel nord Italia viene spesso usata per mostrare stupore o ammirazione (simile a "perbacco"), similarmente al romano 'sto cazzo. E' sempre più in uso anche nel senso di "col cazzo che..." : " 'Sti cazzi se lo aiuto!" (Figurati se lo aiuto! Non se ne parla proprio che lo aiuto!). Accezioni ed espressioni positive: cazzeggiare : è un termine che sta per "passare il tempo trastullandosi nell'ozio, lavorando il meno possibile o facendo innocue cazzate", il cui fine è la semplice occupazione del proprio tempo libero. cazzuto : persona abile e capace, coraggiosa o impavida; detto anche di persona robusta, virile, forte; oppure giovane particolarmente dotato. cazzomatto : espressione con cui si intedere una persona buontempona, un mattacchione. a cazzo dritto : espressione che sostituisce la parola "sicuramente", ad esempio: verrò all'appuntamento a "cazzo dritto" (verrò all'appuntamento sicuramente). La parola, idealmente seguita da un punto esclamativo, viene spesso usata come interiezione o reazione di sorpresa / opposizione rispetto ad un evento del tutto inaspettato e/o sgradito. Questo uso, tuttavia, viene considerato piuttosto volgare e disdicevole (non a caso nel doppiaggio in italiano dei film in lingua inglese sostituisce spesso l'esclamazione "fuck!" (letteralmente fòttere). Provocò invero una certa sensazione negli anni 'settanta l'esclamazione di questa parola da parte di Cesare Zavattini in un programma radiofonico, in epoche in cui alla RAI la lista delle parole vietate comprendeva anche il "piede".
Ci sono poi dei modi di dire prettamente regionali, che non hanno una diffusione - e quindi una comprensione - più ampia sul territorio nazionale. Potrebbero essere assimilati ai proverbi dai quali invece si distinguono nettamente, sia per la loro brevità, sia perché mancano della profondità ed arguzia tipica dei proverbi. Il carattere principale di questi detti infatti è soprattutto quello di essere improntati sull'immediatezza e sul divertimento. E' probabile infatti che molti di essi siano nati semplicemente come battute.
Chillo se sente nu cazzo e miezo (siciliano) : detto di una persona che si dà delle arie, che si sopravvaluta, mentre vale poco o niente; Col cazzo e col pensiero : (estensione della locuzione "col cazzo che...") si intende "non se ne farà nulla"; E mò màgnete 'sta capa 'e cazzo (napoletano) : e ora subisci le conseguenze non vantaggiose o spiacevoli per te; Faciteve 'e cazze vuoste (napoletano) : occupatevi dei affari vostri, non dei miei; Grazia, Graziella e grazie al cazzo : espressione di risposta ad un'affermazione considerata ovvia ed assolutamente inutile; Il cazzo non vuol pensieri : espressione (spesso usata in maniera dialettale) per indicare la condizione di agio e serenità (e quindi per evidenziare l'importanza della componente mentale e sentimentale) necessaria per lo svolgimento di un'appagante e non conflittuale vita sessuale; Il cazzo non vuol sapere ragioni (napoletano) : espressione usata per indicare la supremazia del rapporto fisico e dell'istinto sessuale sul sentimento e sul raziocinio; Quando il cazzo fa l'unghia : espressione cutrese per dire "non succederà mai"; Un cazzo pieno d'acqua (palermitano) : espressione che sta ad indicare una persona buona a nulla, che invece crede di essere chissà chi; un modo, insomma, non tanto elegante per dire a qualcuno: "sei un pollo e ti credi un'aquila"!
il celle, so per certo, che ieri sera ha provato un giovane (1989) e dicono sia fortissimo (a mangiare).la vera bomba per il prox anno è questa : MARCIANI LORENZO nuovo presidente(pieno di grano) del Neive e faranno una squadra cercando di salire di alcune categorie (vedi calamandrana).Il primo tassello è stato l'acquisto invernale di Bellora dal celle .
Complimenti a chi ha portato un po' di cultura sul sito e nel mondo calcistico astigiano... Ma chi scriveva e si insultava fino ad un mese fa che fine ha fatto??
Il formaggio grana è un formaggio tipico italiano ottenuto dalla caseificazione del latte bovino.
Il grana ottenuto in determinate aree geografiche con il rispetto di specifici disciplinari di produzione, è commercializzato con marchi che rappresentano una garanzia di rispetto di un determinato standard qualitativo. Marchi storici applicati al formaggio grana sono il Grana Padano e il Parmigiano-Reggiano. Quest'ultimo è anche ritenuto il formaggio grana più rappresentativo.
Il Grana Padano (detto anche semplicemente Grana) è un formaggio italiano a Denominazione d'Origine Protetta (DOP), la cui produzione risale al 12° secolo.
Connubio necessario alla produzione del Grana Padano sono i prati stabili e l'allevamento bovino.
Il Parmigiano-Reggiano è un noto formaggio italiano a pasta dura tutelato dalla Denominazione d'Origine Protetta. Rientra nella tipologia del formaggio Grana, di cui è considerato il più rappresentativo.
Nacque, secondo la leggenda, durante il Medioevo a Barco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, (oggi si può leggere una targa che indica la zona d'origine dell'importante prodotto) ma sotto la Diocesi di Parma (e questo ne spiega il nome).
Testimonianze storiche (ad esempio il Boccaccio nel Decamerone) dimostrano che già nel 1200-1300 il parmigiano-reggiano aveva raggiunto la tipizzazione odierna, il che spinge a supporre che le sue origini risalgano a diversi secoli prima. Non è escluso che la ricetta sia analoga a quella di un formaggio lodigiano a pasta dura che talvolta troviamo citato di sfuggita nelle fonti romane.
Storicamente la culla del Parmigiano fu nel XII secolo, accanto ai grandi monasteri e possenti castelli in cui comparvero i primi caselli: piccoli edifici a pianta quadrata o poligonale dove avveniva la lavorazione del latte. I principali monasteri presenti tra Parma e Reggio erano quattro: due benedettini (San Giovanni a Parma e San Prospero a Reggio) e due cistercensi (San Martino di Valserena e Fontevivo, entrambi nel parmense).
Per avere dei prati con buone produzioni da destinare all'allevamento di bestiame di grossa taglia sia quale forza motrice, sia quale fonte di fertilizzante, era necessario avere terreni con abbondanza d’acqua e non è un caso che le maggiori praterie si formassero là dove c’era abbondanza di acqua sorgiva: a Parma nell’area a nord della città ed in quella di Fontanellato-Fontevivo; mentre a Reggio il territorio più ricco d'acqua era tra Montecchio e Campegine (quest’ultima zona era allora soggetta a Parma).
Nel parmense poi, grazie alle saline di Salsomaggiore, era presente, a differenza di altre città, il sale necessario per la trasformazione casearia.
Il Parmigiano-Reggiano si è rapidamente diffuso nell'attuale comprensorio situato a sud del Po, nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, toccando anche parte delle province di Bologna e Mantova.
Nacque, secondo la leggenda, durante il Medioevo a Barco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, (oggi si può leggere una targa che indica la zona d'origine dell'importante prodotto) ma sotto la Diocesi di Parma (e questo ne spiega il nome).
Testimonianze storiche (ad esempio il Boccaccio nel Decamerone) dimostrano che già nel 1200-1300 il parmigiano-reggiano aveva raggiunto la tipizzazione odierna, il che spinge a supporre che le sue origini risalgano a diversi secoli prima. Non è escluso che la ricetta sia analoga a quella di un formaggio lodigiano a pasta dura che talvolta troviamo citato di sfuggita nelle fonti romane.
Storicamente la culla del Parmigiano fu nel XII secolo, accanto ai grandi monasteri e possenti castelli in cui comparvero i primi caselli: piccoli edifici a pianta quadrata o poligonale dove avveniva la lavorazione del latte. I principali monasteri presenti tra Parma e Reggio erano quattro: due benedettini (San Giovanni a Parma e San Prospero a Reggio) e due cistercensi (San Martino di Valserena e Fontevivo, entrambi nel parmense).
Per avere dei prati con buone produzioni da destinare all'allevamento di bestiame di grossa taglia sia quale forza motrice, sia quale fonte di fertilizzante, era necessario avere terreni con abbondanza d’acqua e non è un caso che le maggiori praterie si formassero là dove c’era abbondanza di acqua sorgiva: a Parma nell’area a nord della città ed in quella di Fontanellato-Fontevivo; mentre a Reggio il territorio più ricco d'acqua era tra Montecchio e Campegine (quest’ultima zona era allora soggetta a Parma).
Nel parmense poi, grazie alle saline di Salsomaggiore, era presente, a differenza di altre città, il sale necessario per la trasformazione casearia.
Il Parmigiano-Reggiano si è rapidamente diffuso nell'attuale comprensorio situato a sud del Po, nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, toccando anche parte delle province di Bologna e Mantova.
Nacque, secondo la leggenda, durante il Medioevo a Barco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, (oggi si può leggere una targa che indica la zona d'origine dell'importante prodotto) ma sotto la Diocesi di Parma (e questo ne spiega il nome).
Testimonianze storiche (ad esempio il Boccaccio nel Decamerone) dimostrano che già nel 1200-1300 il parmigiano-reggiano aveva raggiunto la tipizzazione odierna, il che spinge a supporre che le sue origini risalgano a diversi secoli prima. Non è escluso che la ricetta sia analoga a quella di un formaggio lodigiano a pasta dura che talvolta troviamo citato di sfuggita nelle fonti romane.
Storicamente la culla del Parmigiano fu nel XII secolo, accanto ai grandi monasteri e possenti castelli in cui comparvero i primi caselli: piccoli edifici a pianta quadrata o poligonale dove avveniva la lavorazione del latte. I principali monasteri presenti tra Parma e Reggio erano quattro: due benedettini (San Giovanni a Parma e San Prospero a Reggio) e due cistercensi (San Martino di Valserena e Fontevivo, entrambi nel parmense).
Per avere dei prati con buone produzioni da destinare all'allevamento di bestiame di grossa taglia sia quale forza motrice, sia quale fonte di fertilizzante, era necessario avere terreni con abbondanza d’acqua e non è un caso che le maggiori praterie si formassero là dove c’era abbondanza di acqua sorgiva: a Parma nell’area a nord della città ed in quella di Fontanellato-Fontevivo; mentre a Reggio il territorio più ricco d'acqua era tra Montecchio e Campegine (quest’ultima zona era allora soggetta a Parma).
Nel parmense poi, grazie alle saline di Salsomaggiore, era presente, a differenza di altre città, il sale necessario per la trasformazione casearia.
Il Parmigiano-Reggiano si è rapidamente diffuso nell'attuale comprensorio situato a sud del Po, nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, toccando anche parte delle province di Bologna e Mantova.
Buono preparati che stasera Saetti ti rivolta come un calzino!Ricordati di mettere ogni tanto la seconda,non andare sempre in prima!sei peggio di una lumaca
Ciao ragazzi,innanzitutto complimenti per il blog...lo trovo davvero interessante e ricco di cose serie di cui poter parlare liberamente con gente che competente e interessante!!!
Proprio per questo, volevo porvi una domanda che mi preme fare gia da qualche tempo ma che non sapevo a chi rivolgere e sono sicuro che qui trovero le risposte che cerco...
La mia domanda è questa:
Vorrei far parlare la mia rosella (pappagallo australiano); è piu o meno 8 anni che vive con me, a volte la lascio libera per casa, si fa la sua svolazzata poi si mette li tranquilla sul suo trespolo,mangia direttamente dalle mie mani, sopratutto i semi di girasole (so che sono grassi e vanno dati poco).HO SAPUTO CHE POSSONO PARLARE e chiedo a voi kome posso fare per fargli dire almeno "CIAO", chi mi pio dare qualche consiglio?
io ti consiglio di metterla davanti alla TV durante lo speciale dei simpson,non ti salutera' ma sapra' sottolineare ogni tua figura di merda con un bel ... .......... ..doooooo' ..... .....
172 commenti:
celle-roreto 1-1
rosselli-santostefano 0-0
sporting 1 praia 0
canale-albanova 6-0 audax-sportroero 2-0 europa-sco 6-1 villans-gallo 1-1 et voila'......!!!!!!!!
azzo la corsa ia play off si fa sempre piu' avvincente...pronostici?
Io dico Celle
franco daniele sei stato il migliore in campo, il tuo mister non capisce proprio niente
per i play off dico canale, anche se a celle battono come fabbri e in seconda serve
sporting=rubare, forza praia!
sco fate ridere.........................
per paolino: ancora tu, ma non dovevamo vederci più?
finalmente sporting! anche se non giocato bene l'importante era vincere sopratutto per il morale, sco sveglia adesso anche voi rischiate
devo essere sincero non credevo un tracollo cosi dell'albanova personalmente l'ho visto molto meglio dello sporting ma questo è il calcio, domenica credo dara' tutto per vincere la partita se non vince sara' retroccesione certa...
forza praia! anche se retrocederemo, lo sporting è ridicolo per quello visto ieri, ha vinto contro di noi non riuscendo mai a tirare in porta e meno male che voi vi allenate due volte alla settimana, pensa che noi ci ritroviamo alla domenica, ripeto siete ridicoli
se giocasse mio figlio nel canale di 10 anni segnerebbe tutte le domeniche.....comperate delle punte migliori.......rubano solo i soldi......
grande di marco.......puoi solo contare su 5 o 6 giocatori gli altri portali in arci...........stai facendo i miracoli....noi dell'europa siamo con voi.....forza per venerdi....
PAGELLE CANALE
1-DUCCI 6
2-BUONO 7
3-MANERA 7
4-DELVECCHIO 7,5
5-RONCO 7
6-PROGLIO 7
7-BALLAURI 6,5
8-SCAVINO 7,5
9-MINNITI 8
10- DOLCE 9
11-CENCIO D 7
13-TIBALDI 6
14-LONGOBARDI 7
15-CENCIO R.6
DOLCE VENERDI SE FERRUCCIO TI METTE IN CAMPO SEGNA IL GOL DELL'EX....IL CANALE VOLA CON TE......
IL PROSSIMO ANNO CANALE IN PRIMA CATEGORIA...
FORMAZIONE
1-DUCCI
2-RINALDI
3-MICHELIS
4-LONGOBARDI
5-FEIMI
6-DELVECCHIO
7-BENTIVENGA
8-GALATA'
9-DOLCE
10-MINNITI
11-SCAVINO
12-CASETTA
13-GRANDE
14-BALLAURI
15-FREA
ALL.MANNO -DE SIMONE
DOLCE TI ASPETTO VENERDI...NON TOCCHI IL PALLONE....E NON BUTTARTI IN TERRA....QUANDO NON TI TOCCANO
Peccato, ieri non ho giocato. Probabilmente non era ancora la partita adatta a me oppure è per via del fatto che non mi alleno con continuità, infatti martedi 18 dicembre 2007 ho saltato allenamento per andare ad un concerto.
Dai, sarà per la prossima volta :-D
che ha fatto il quinto commento è una persona molto saggia anche perchè mo vedi domenica a Villafranca..........
chi ha scritto il settimo commento da calcio non capisce una pippa!!!!! oltre a battere vieni a vedere che lampi di classe nel catino di celle!!!!!
jajo
ma che ci fotte dei voti del canale?
con Dolce in campo lo 0 a 0 è assicurato!ha fatto 3 gol con le ultime che sono allo sbando!
02/03/2008 Almeria - Athletic Bilbao 1 - 1
15' s.t. Negredo (Almeria rig.)
28' s.t. Llorente (Athletic Bilbao)
Vi è andata bene...
02/03/2008 Almeria - Athletic Bilbao 1 - 1
15' s.t. Negredo (Almeria rig.)
28' s.t. Llorente (Athletic Bilbao)
Vi è andata bene...
IL PUNTO
l'europa è ormai fuori dal gioco, gioco anche grazie all'euro.
il roreto,per come gli è andata,deve dare 100 euro alla madonna di Cherasco,Cherasco
il gallo non ha cantato nemmeno 3 volte,nemmeno.
domenica sarà il turno decisivo,decisivo
via i gobbi dall'italia
PECCI
praia e albanova sono le candidate a retrocedere
era tanto che non vedevo losporting ma quanto è peggiorato floro!
paolino favoloso. favoloso
forza almeria. bilbao tristi come il vostro mare
Buono ritirati,sei vecchio e non batti più un colpo!
gli avversari sembra che abbiano il motorino!
no non è solo floro a parte qualcuno, è tutto lo sporting che è ridicolo!
sco okkio che rischi, recuparate in fretta luca, dai commenti sembra il migliore della squadra...
ANZITUTTO COMPLIMENTI ALL'EUROPA, L'UNICA SQUADRA VERAMENTE FORTE CHE HO VISTO IN QUESTO CAMPIONATO.
A PARTE QUEI 3 - 4 GIOCATORI FUORI CATEGORIA, GLI ALTRI SONO BUONI ELEMENTI BEN ALLENATI E CONCENTRATI, ANCHE A RISULTATO AMPIAMENTE OTTENUTO.
PER QUANTO RIGUARDA I MIEI COMPAGNI C'E' POCO DA DIRE,IL RISULTATO LA DICE LUNGA SULL'ANDAMENTO DELLA GARA. L'IMPEGNO NON E' MANCATO, MA LA DIFFERENZA DI CONDIZIONE FISICA, DI ATTENZIONE E DI UMILTA' HA PORTATO UN RISULTATO TENNISTICO...
E' ORA DI REMARE, MA TUTTI INSIEME.
GRAZIE ALL'ULTIMO COMMENTO, MA NON SONO IL MIGLIORE, E PURTROPPO CREDO CHE LA MIA STAGIONE SIA FINITA.
a canale troppi falsi e troppi gufi nello spogliatoio...dirigenti x primi. come si fa a vincere...
europa forte ma troppo montati,guardate ke siete in 2categoria...
europa forte ma troppo montati,guardate ke siete in 2categoria...
delvecchio ciccione giochi solo per il nome di tuo papà....corri di più......
canale siete come l'inter.....non vincete mai.....
NEL CATINO.....NON SI PASSA
manno torna a giocare.....cosi il canale non và ai playoff..tanto non ci vanno lo stesso......
longobardi forever....meriti di giocare....quando il pallone e nei tuoi piedi canta....
grande non dovrebbe chiamarsi cosi'...non è all'altezza....
vinciamo noi del gallo la corsa ai playoff......sul nostro campo siamo imbattibili
la super difesa del canale...ogni domenica due gol....
avessero tutti la voglia che anno manera-ronco-cencio-proglio-buono-delvecchio- ducci e quel treno di scavino il canale sarebbe 1 in classifica....ma purtroppo si gioca in undici...(tranne delvecchio-buono e ducci il prossimo anno vi aspettiamo all'europa in 1°)
almeria in segunda division!
Siempre!
almeria. mira la classifica
forza praia! sportng ladri!
celle domenica vi facciamo un bel polpettone vi aspettiamo a villafranca...............
il polpettone mangialo a pranzo domenica che dopo lo digerisci correndo dietro al pallone!!!!
ocio!!!!!!
Villafranca è a 20 chilometri a sud ovest da Verona. È in posizione intermedia fra il suo capoluogo di provincia e la città di Mantova. È attualmente il secondo comune per numero di abitanti della provincia, scalzando dalla posizione pochi anni fa Legnago, che rimane il centro di riferimento della bassa veronese.
Nella sua parte sud ovest è attraversata dal fiume Tione, che poi confluisce nel Tartaro nel territorio del comune di Gazzo Veronese.
sboroni celle, dovete schiatta', forza villafranca!
ma con tonti davanti dove volete voi del gallo....il vero bomber è dolce
Villafranca di Verona si trova a sud ovest di Verona. E' facilmente raggiungibile dalle principali uscite autostradali della zona. Provenendo da Verona si percorre la SR62 per circa 15 Km trovandosi direttamente in centro. Per chi proviene da Venezia o Milano l'uscita consigliata è quella di Sommacampagna a soli 5 Km di distanza. Se si proviene da Firenze, Bologna Modena, l'uscita consigliata è Nogarole Rocca che dista circa 5 Km dal Centro
Il termine "villa franca" indica quei comuni ai quali, tra il XI ed il XIV secolo, il feudatario concesse alcuni diritti speciali, quali esenzioni fiscali o diritti di sfruttamento del territorio, oltre ad una maggiore indipendenza amministrativa. Molti di questi comuni hanno acquisito il nome stesso di Villafranca, al punto che in tutta Europa si contano 52 “Villefranche”. Questi comuni si sono gemellati dando vita all’Associazione delle Villefranche d'Europa.
In Italia i comuni con il nome Villafranca sono i seguenti:
Villafranca d'Asti, in provincia di Asti
Villafranca di Verona, in provincia di Verona
Villafranca in Lunigiana, in provincia di Massa-Carrara
Villafranca Padovana, in provincia di Padova
Villafranca Piemonte, in provincia di Torino
Villafranca Sicula, in provincia di Agrigento
Villafranca Tirrena, in provincia di Messina
In Spagna i comuni con il nome Villafranca o Vilafranca sono i seguenti:
Vilafranca de Bonany, nella comunità autonoma delle Baleari
Vilafranca del Penedès, nella comunità autonoma della Catalogna
Villafranca, nella comunità autonoma della Navarra
Villafranca de Córdoba, nella nella comunità autonoma dell’Andalusia
Villafranca de Duero, nella comunità autonoma di Castiglia e Leon
Villafranca de Ebro, nella comunità autonoma dell’Aragona
Villafranca de la Sierra, nella comunità autonoma di Castiglia e Leon
Villafranca de los Barros, nella comunità autonoma dell’Estremadura
Villafranca de los Caballeros, nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia
Villafranca del Bierzo, nella comunità autonoma di Castiglia e Leon
Villafranca del Campo, nella comunità autonoma dell’Aragona
Vilafranca, nella comunità autonoma della Valenciana
Villafranca Montes de Oca, nella comunità autonoma di Castiglia e Leon
In Francia i comuni con il nome Villefranche sono i seguenti:
Villefranche, nel dipartimento di Gers
Villefranche, nel dipartimento di Yonne
Villefranche-d'Albigeois, nel dipartimento di Tarn
Villefranche-d'Allier, nel dipartimento di Allier
Villefranche-de-Conflent, nel dipartimento dei Pirenei orientali
Villefranche-de-Lauragais, nel dipartimento dell’Alta Garonna
Villefranche-de-Lonchat, nel dipartimento di Dordogna
Villefranche-de-Panat, nel dipartimento di Aveyron
Villefranche-de-Rouergue, nel dipartimento di Aveyron
Villefranche-du-Périgord, nel dipartimento di Dordogna
Villefranche-du-Queyran, nel dipartimento di Lot-et-Garonne
Villefranche-le-Château, nel dipartimento di Drôme
Villefranche-sur-Cher, nel dipartimento di Loir-et-Cher
Villefranche-sur-Mer, nel dipartimento delle Alpi Marittime
Villefranche-sur-Saône, nel dipartimento del Rodano
Labastide-Villefranche, nel dipartimento dei Pirenei atlantici
Saint-Hilaire-de-Villefranche, nel dipartimento di Charente-Maritime
Saulmory-et-Villefranche, nel dipartimento della Mosa
In Portogallo i comuni o freguesias con il nome Vila Franca o Vilafranca sono i seguenti:
Vila Franca, freguesia del comune di Viana do Castelo
Vila Franca de Xira, comune e freguesia nel distretto di Lisbona
Vila Franca do Campo, comune dell’isola São Miguel, nelle Azzorre
Vila Franca da Beira, freguesia del comune di Oliveira do Hospital
Vila Franca da Serra, freguesia del comune di Gouveia
Vila Franca das Naves, freguesia del comune di Trancoso
Vila Franca do Deão, freguesia del comune di Guarda
Vila Franca do Rosário, freguesia del comune di Mafra
o ma nn hai un cazzo da fare tutto il giorno te per scrivere ste cavolate di villafranca!!!! nn chiuderti cosi' , mi sembri complessato se vuoi ti faccio conoscere delle belle ragazza nn so dimmi te..... io ci provo ad aiutarti!!!! e ora che pucci un pò il biscottino che qua se no dai di matto!!!!!
all'ultimo commento mi sono sganasciato dalle risate , grande!!
Francavilla al Mare è un comune di 23.733 abitanti della provincia di Chieti.
La città si affaccia per intero sul mare Adriatico ed è situata a sud di Pescara. La forte espansione delle due città ha fatto sì che divenissero sempre meno evidenti i confini tra i due centri.
Negli ultimi decenni dell'800 lungo la spiaggia si sviluppò il quartiere della Marina con al centro il palazzo della Sirena: il lungo viale alberato, le ricche ville disposte a scacchiera sul mare e gli eleganti alberghi trasformarono Francavilla in una rinomata stazione balneare, facendole conquistare il titolo di "perla dell'Adriatico". La notorietà della cittadina fu accresciuta nello stesso periodo dal cenacolo di artisti che si raccoglieva nel Convento di Santa Maria del Gesù intorno al pittore Francesco Paolo Michetti, al poeta Gabriele D'Annunzio ed al musicista Francesco Paolo Tosti. Rasa al suolo completamente durante l'ultimo conflitto bellico risorse a nuova vita nella prima metà degli anni '50. Meta ambita dei vacanzieri del centro-sud Italia, Francavilla al mare, oggi ospita un sempre più numeroso afflusso di turisti stranieri. Il ferragosto francavillese è caratterizzato dai festeggiamenti in onore del santo patrono della città, che si chiudono con spettacolari fuochi pirotecnici a mare la sera del 18 agosto. Tra le manifestazioni di rilievo c'è il "Carnevale d'Abruzzo" che, seppur superato il cinquantenario e perso lo smalto di un tempo, richiama a sé una numerosa folla festante. Non da meno sono i vari premi e concorsi nazionali quali il "Premio Michetti" per artisti emergenti, il "Premio Web Italia" assegnato da una competente giuria ai migliori realizzatori di siti internet, il Concorso Internazionale di Arte Floreale legato alla Mostra del Fiore che si svolge a fine aprile di ogni anno ed infine il "Premio Antonio Russo", nato in memoria dello scomparso giornalista italiano, che vede premiati i cronisti distintisi per i reportage in zone di guerra.
Negli ultimi decenni dell'800 lungo la spiaggia si sviluppò il quartiere della Marina con al centro il palazzo della Sirena: il lungo viale alberato, le ricche ville disposte a scacchiera sul mare e gli eleganti alberghi trasformarono Francavilla in una rinomata stazione balneare, facendole conquistare il titolo di "perla dell'Adriatico". La notorietà della cittadina fu accresciuta nello stesso periodo dal cenacolo di artisti che si raccoglieva nel Convento di Santa Maria del Gesù intorno al pittore Francesco Paolo Michetti, al poeta Gabriele D'Annunzio ed al musicista Francesco Paolo Tosti. Rasa al suolo completamente durante l'ultimo conflitto bellico risorse a nuova vita nella prima metà degli anni '50. Meta ambita dei vacanzieri del centro-sud Italia, Francavilla al mare, oggi ospita un sempre più numeroso afflusso di turisti stranieri. Il ferragosto francavillese è caratterizzato dai festeggiamenti in onore del santo patrono della città, che si chiudono con spettacolari fuochi pirotecnici a mare la sera del 18 agosto. Tra le manifestazioni di rilievo c'è il "Carnevale d'Abruzzo" che, seppur superato il cinquantenario e perso lo smalto di un tempo, richiama a sé una numerosa folla festante. Non da meno sono i vari premi e concorsi nazionali quali il "Premio Michetti" per artisti emergenti, il "Premio Web Italia" assegnato da una competente giuria ai migliori realizzatori di siti internet, il Concorso Internazionale di Arte Floreale legato alla Mostra del Fiore che si svolge a fine aprile di ogni anno ed infine il "Premio Antonio Russo", nato in memoria dello scomparso giornalista italiano, che vede premiati i cronisti distintisi per i reportage in zone di guerra.
ti prego dimmi chi sei tu del villafranca che non hai un cazzo da fare tutto il giorno!!!!
ma sei un pazzo!!!!! poi ci sta prendersi un pò per il culo ma non dirmi che dobbiamo schiattà noi del celle perchè non so se conosci l'effetto boomerang!!!!!!
sono jajo e mi piacerebbe che dessi un nome anche tu alle vaccate che vai scrivendo e soprattutto dimmi dove le hai trovate!!!! piuttosto dammi due stecche domenica ma evita di farfugliare puttanate!!!!
appoggio di brutto chi ti dice di montare un pò!!!!! magari fatti anche solo una pippa con un filmino di youporn ma cerca di trovare un giusto perchè alla tua vita!!!!
ciauuuuuuuuuuuuuu
grande jajo.... cmq l'ho scritto io ... ale sacco!!!! questo èpiù fuori di ub balcone.... facciamo una colletta 20 euro a testa portiamolo da una professionista...!!! forza ragazzi del blog unitevi alla colletta
D.S.:-per la stagione 2008-2009 lo sporting rischia di non iscriversi
- lo sco anche
-il valleversa orfana di gastaudo farà una squadra per salvarsi
-celle scatenato sul mercato
-canale rivoluzione pronti 4colpi da categoria superiori
-fonti certe!
E CHI SEI, MOGGI?
CI SONO PER LA COLLETTA ALE, TI DO I SOLDI STASERA.
a questo del villafranca avra' fatto un copia incolla,non è certamente farina del suo SACCO, altrimenti ci avrebbe messo due ore per scrivere..............ciao
comunque lo sporting è vero rischia di non icriversi, sopratutto se non si salva
ma a voi la figa piace?
qualcuno ha bisogno d scopare...
SECONDO ME CHI SCRIVE QU SOPRA NON HA UN CAZZO DA FARE.....SE NON RIUSCITE A SFOGARVI A SCOPARE.....SEGATEVI.....
DOLCE SE LITIGA CON QUALCHE AVVERSARIO....LO TROVA IN GIRO E GLI FA' LA MULTA....
CANALE....IL ROSSELLI VI ASPETTA...VENDICHIAMO LAVURI....NON VINCERETE...
DELVECCHIO E LONGOBARDI IL PROSSIMO ANNO ADRIANO VI ASPETTA AL ROSSELLI.....ABBAIAMO BISOGNO DI BUONI PANCHINARI
e'meglio u culo gelato o un gelato nel culo?
notizia bomba il canale sulle tracce di protto x ricomporre il mitico tandem dolce-protto che ha fatto sognare roreto
tonti in nazionale.......si di danza.....
SIAMO LA MAGICA EUROPA......VINCIAMO TUTTO....CAUNEI - GARCES -TRICOCONTE -TANGO ARGENTINO
PROGLIO - DELVECCHIO SIETE DUE MOTORINI DEL CENTROCAMPO.....DUE APE 50
MINNITI SCAVINO DOLCE = 10 GOL
GARCES VISOCARO CAUNEI = 30 GOL
QUESTA E' LA DIFFERENZA
FORZA EUROPA
FORZA MAGICA INTER - FORZA ARSENAL
viva la figa
Fica è un termine volgare di lingua italiana e di uso comune impiegato in alcune regioni per indicare l'apparato genitale femminile esterno. Nelle regioni settentrionali dell'Italia e in Svizzera nel Canton Ticino è diffusa la dizione "figa".
Il corrispettivo usato nel mondo anglosassone è quello di cunt mentre in francese si usa con (dal latino cunnus).
Il termine viene dal tardo latino fica "frutto del fico" come femminile di ficus, "l'albero del fico" (ficus carica). Il significato osceno era già presente nella parola greca (συκον) sykon che appunto significa fico. Si tratterebbe quindi di un calco che dal greco è passato alla lingua italiana tramite il tardo latino. La rapida specializzazione semantica del termine con questo valore osceno ha fatto sì che il nome del frutto venisse assunto dal maschile fico, contrariamente a quella che è la regola in italiano (mela frutto del melo, pera frutto del pero, ecc.). Nei dialetti e nelle lingue in cui fica non ha assuto il senso primario di "vulva", il frutto è rimasto al femminile (ad esempio francese la figue, dialetti salentini la fica, ecc.)
Il termine fa parte di uno dei filoni principali della letteratura - a volte anche alta - e dello scrivere tipico della goliardia.
ma mettiti a posto bacchettone!!!
bacchettone
s.m. (f. -a)
1 (moralista) prude, puritan, prig.
2 (persona eccessivamente religiosa) religious fanatic, religious zealot.
3 (persona intransigente per motivi religiosi) (religious) bigot.
4 (rar) (ipocrita) sanctimonious person, pious humbug.
l's.c.o nn rischia di nn iscriversi... nn so chi abbia detto queste cose ma sn totalmente false..!!!
SARA' QUALCUNO CHE VUOL FARE IL GIORNALISTA DI TUTTOSPORT. ANCHE LI DI CAGATE NE DICONO TANTE.
Giornalista è la professione di chi svolge un'attività retribuita scrivendo articoli, inchieste (o reportage) ed editoriali per testate giornalistiche quotidiane o periodiche, o agenzie di stampa, su carta stampata o per emittenti radiofoniche o televisive.
Un giornalista può quindi occuparsi all'interno della sua professione dei più svariati argomenti, che è possibile inquadrare - sia pure grossolanamente - nelle diverse tipologie di cronaca:
cronaca bianca: si occupa prevalentemente sul piano locale dell'informazione spicciola non legata - come si può desumere dal nome - a episodi di cronaca nera;
cronaca nera: riferisce su episodi criminali o che hanno comunque uno svolgimento o una conclusione nefasti, quali furti, rapine, delitti, sequestri di persona, incidenti (sul lavoro o stradali), terremoti, alluvioni, ecc.;
cronaca rosa (equivalente all'anglosassone gossip): vede protagonisti personaggi dello spettacolo o del jet set, incluse anche teste coronate e personalità dell'arte e della cultura degne di una qualche notorietà;
cronaca politica: riporta - servendosi molto delle dichiarazioni di leader ed esponenti politici - i resoconti parlamentari e l'attività dei governi. Figura tradizionale di questo settore è quella del notista politico che redige quotidianamente articoli destinati a un pastone raccolto usualmente nelle prime pagine dei quotidiani;
cronaca internazionale (o esteri): comprende genericamente notizie provenienti dalle più svariate parti del mondo; confrontando gli usi e le abitudini dei vari popoli, può sconfinare nella cronaca di costume;
cronaca degli spettacoli e cronaca delle arti: si occupa degli eventi - nazionali ed internazionali - dei rispettivi ambiti;
cronaca scientifica: rende conto di ogni scoperta nel campo delle innovazioni scientifiche, anche riguardo alla salute dell'uomo o alla scoperta di nuovi territori (l'attività del robot Spirit su Marte, l'epidemia SARS o le biotecnologie come gli OGM possono essere esplicativi in questo senso).
cronaca sportiva: riporta e commenta i risultati degli sport più importanti, in relazione alla vocazione del giornale. Oltre alle testate specialistiche, ogni quotidiano ha normalmente una sezione sportiva.
cronaca economica e finanziaria: anticipa le strategie delle maggiori imprese, riporta l'andamento dei principali indicatori delle borse finanziarie, pubblica interviste ai protagonisti dell'economia, segue le principali azioni di politica economica (manovre economiche, DPEF, legge finanziaria, bilancio statale, ecc.), riporta le principali riunioni del CdA e degli azionisti in merito ai dividendi azionari o alle strategie di imprese quotate, ecc.
VA BE' VA'...
luca non dargli corda...
La corda è un insieme di fili intrecciati, di materiali vari, capaci di sopportare sforzi di trazione. Può essere costituita da materiali fibrosi naturali, sintetici o metallici. Nel primo caso viene comunemente chiamata corda, nel secondo si usa il nome di fune.
ma scusate chi e de lucia e chi visocaro non trovo differenze
aggiornati minniti -dolce- scavino hanno fatto 25 gol
ma scusate avete mai avuto allenamenti da lavuri? ORONZO CANA SE NE RISENTIREBBE,,,,,
Vito la tua felpa ce l ho io...vuoi che te la lavo?
Audi portati il kway ad allenamento altrimenti ti ammali!
SI, PORTATELO. SENO' DOMENICA POI NON GIOCHI...
per me è Marco Patti che scrive ste cazzate!!!!
a chi li dò i 20 Euro per il pazzo che deve scopare!!!! a me mi me mi me mi me mi piace scopare!!!!
e parecchio!!!!!
mi piacerebbe giocare un Velleversa dell'anno scorso contro l'Europa di quest'anno!!!!
ciau a tutti
si lavala...già ke me l'hai fregata....sei proprio di...
..e comunque non è un caso che le prime 3 canzoni di sanremo sono stete scritte da Nannini,D'alessio e Curreri(stadio)
il calcio astigiano ha un nuovo fenomeno:
W PILADE
LE MASSIME
un libro e una donna?
il libro inizia con l'introduzione e finisce con l'indice.
la donna inizia con l'indice e finisce con l'introduzione
Erminio Ottone
Ottone I di Sassonia , detto Ottone il Grande, (23 novembre 912 – 7 maggio 973) è stato un sovrano tedesco, duca di Sassonia, re di Germania dal 936 e Imperatore del Sacro romano impero dal 962. Era il figlio di Enrico I l'Uccellatore e di Matilde di Ringelheim.
Nel 929 sposò Editha (Edith), sorellastra del sovrano anglosassone Æthelstan. La moglie morì nel 946. Succedendo a suo padre come re dei Germani nel 936, Ottone sconfisse i Magiari nel 955, alla Battaglia di Lechfeld, vicino Augusta in Baviera, fermandone l'avanzata nell'Europa centrale. Nel 963 sconfisse Mieszko I, duca di Polonia e lo costrinse a pagargli tributo.
Nel 951-952 intraprese una campagna in Italia, conquistò la Lombardia e sposò Adelaide di Borgogna. Costei era vedova del re d'Italia Lotario II che era stato ucciso presumibilmente da Berengario II il quale, per distogliere i sospetti da sé, impose da Adelaide il matrimonio con il proprio figlio Adalberto. La regina riparò nel castello di Canossa invocando l'aiuto di Ottone che nel 952 si appropriò del titolo di Re d'Italia.
Nel 957 le armate germaniche, guidate dal figlio di Ottone, Litolfo, strinsero di assedio Berengario II, che si era nuovamente ribellato e rinchiuso nella fortezza dell'Isola di San Giulio, da cui il re italiano trattò condizioni di pace non eccessivamente sfavorevoli.
MAMMA MIA,CHE SFIGATO...
altro che sfugato, questo è uno che ha studiato!
puoi cercare anche il significato di vagina e pubblicarlo?????
non me ne sono dimenticato ma servirebbe anche a te!!!!
Marco Patti smettila!!!!!!!
ciauuuuuuuuuuuuu Jajo
grandi preparativi per l'arrivo di domenica del celle, stiamo organizzando una grande festa, sperando di vincere..............
grazie luca sco che pensi anche alla mia salute,,,mi copriro' bene, trnquillo..
bravo
Bugs Bunny magari sto sabato non andarti a rovinare all'evita per poi la domenica uscire dopo 20 minuti che non stai in piedi!
nn e per quello....è per la mononucleosi...
cmq nn temere...
Grazie
sco-rosselli x2
sco-rossello 2 primo tempo
sco-rosselli 2 finale
sco-rosselli over (0-3)
VITO SMETTILA CON STE QUOTE SNAI
La vagina (letteralmente "fodero, guaina, involucro"), è un condotto membranoso che accoglie il pene durante il coito e consente il passaggio del feto durante il parto.
Conduce dall'utero all'esterno dell'organismo nei mammiferi e nei marsupiali femmina, o alla cloaca negli uccelli, nei monotremi ed in alcuni rettili.
Anche gli insetti femmina ed altri invertebrati hanno una vagina, che è la parte terminale dell'ovidotto.
Nel linguaggio comune, il termine è usato spesso per riferirsi generalmente ai genitali femminili o alla vulva.
ma sto qua non ha nulla da fare che scrivere ca***te???ripigliati ciucatun
L'Affirmation è un'associazione di gay, lesbiche, bisessuali, e transgenere insieme alle loro famiglie ed amici che condividono il legame comune dell'esperienza Mormone. Lo scopo è di fornire un'ambiente di sostegno che aiuti a diminuire le esperienze inutile di paura, colpa, auto-oppressione ed isolamento che purtroppo affligono Mormoni gay e lesbiche perchè spesso vivono in ambienti dove l'ignoranza voluta riguardante la sessualità umana è purtroppo una realta comune. Noi crediamo che l'omosessualità ed i legami d'affetto omosessuali possono essere consistenti con il Vangelo di Gesù Cristo e da esso sostenuti. Ci si afferma che noi siamo figli di un Padre e una Madre Celesti che ci amano proprio come ci hanno creati e che giudicheranno noi, come tutti, in base alle scelte fatte durante la vita mortale, e in particulare a come abbiamo trattato le nostre sorelle e i nostri fratelli.
MA MICA CREDETE DI VENIRE QUA E VINCERE...?
ecco le quote snai ufficiali relative agli incontri di domenica:
Av Squadra 1 - Squadra 2 1 X 2
1 Albanova - Sporting 2.3 2.7 2.3
2 Audax - Europa 6.5 4 1.1
3 Nuova SCO - Rosselli 1.7 2.1 2.9
4 Pro Villa - Celle 1.7 2.5 2.5
5 Roretese - Canale 1.5 3.2 4
6 Santostef. - Gallo 2.1 2.1.7
7 Sportroero - Praia 1.5 2.5 6
ecco le quote snai ufficiali relative agli incontri di domenica:
Av Sq. A - Sq.B 1 X 2
1 Albanova - Sporting 2.3: 2.7: 2.3
2 Audax - Europa 6.5: 4: 1.1
3 Nuova SCO - Rosselli 1.7: 2.1: 2.9
4 Pro Villa - Celle 1.7: 2.5: 2.5
5 Roretese - Canale 1.5: 3.2: 4
6 Santostef. - Gallo 2.1: 2: 1.7
7 Sportroero - Praia 1.5: 2.5: 6
ECCO LA MIA SCHEDINA.
1 Albanova - Sporting 1-X
2 Audax - Europa 2
3 Nuova SCO - Rosselli 2
4 Pro Villa - Celle X-2
5 Roretese - Canale 1-2
6 Santostef. - Gallo 1-X
7 Sportroero - Praia 1
SPERO DI SBAGLIARNE DUE.
La mia è:
1 Albanova - Sporting 2 (2.3)
2 Audax - Europa 2 (1.1)
3 Nuova SCO - Rosselli (1) 1.7
4 Pro Villa - Celle X (2.5)
5 Roretese - Canale 1 (1.5)
6 Santostef. - Gallo 2(1.7)
7 Sportroero - Praia 1(1.5)
da 3 euro totale vincita 123.38€
Ah dimenticavo, non valgono le doppie quindi luca ti tocca rifarla..
Ah dimenticavo, non valgono le doppie quindi luca ti tocca rifarla..
Ah dimenticavo, non valgono le doppie quindi luca ti tocca rifarla..
DOMANI SERA TUTTI A RORETO A VEDERE RORETESE - CANALE....SE VINCE IL CANALE VIA LIBERA ALLA VITTORIA DEL CAMPIONATO DELL'EUROPA E AL CANALE PER I PLAYOFF...IN CASO CONTRARIO ADDIO PLAYOFF PER IL CANALE E RIMANDATA LA FESTA DELL'EUROPA....
DOMANI SERA SPERIAMO DI ASSISTERE A UNA BELLA PARTITA....SAETTI FACCI UN GOL...IL GALLO E' CON TE...MA CONTRO LA DIFESA DEL CANALE (RONCO - BUONO - MANERA )E DURA...
Qualcuno mi conferma per fonti certe che retrocedono solo le ultime due per girone senza nessun play-out?
Grazie
la roretese vince, mettevi l'anima in pace......
si retrocedono direttamente le ultime due, senza play out
grazie
Ronco e Manera ancora ancora,ma Buono chi è?Sara' mica quello lì che assomiglia a zio fester che non ce la fà più a correre?
PERO' ALLA SNAI VALGONO...
1 Albanova - Sporting X
2 Audax - Europa 2
3 Nuova SCO - Rosselli 2
4 Pro Villa - Celle 2
5 Roretese - Canale 1
6 Santostef. - Gallo X
7 Sportroero - Praia 1
AMARCORD....
Campionato CSI 94/95 Formazione LPM BOURSIER
1)Lu Tengo
2)Ben Duru
3)Santuzzo
4)Cannu
5)Lu Tocco
6)Sa Rizza
7)Te Prenno
8)Te Sfonnu
9)Te Rompu
10)Lo Buco
11)Del Culo
Allenatore: Suco Lovo La Mattina
By Rocco.
IL PUNTO
sicuramente andrò a vedere la partita LECCO-BENFICA allo stadio BENTEGODI di Verona!!! altro che roreto-canale,canale.
sarà una domenica di stallo, nel senso che i risultati faranno cacare,cacare.......... a parte x la mia squadra del cuore, del cuore
via i gobbi dall'italia
PECCI
Eraldo Pecci (San Giovanni in Marignano, 12 aprile 1955) è un ex calciatore, editorialista e commentatore televisivo italiano.
Eraldo Pecci si formò calcisticamente nel Bologna, squadra con cui debuttò in Serie A nel 1972. Con i rossoblù vinse la Coppa Italia nel 1974, segnando l'ultimo e decisivo rigore nella finale contro il Palermo.
Affermatosi come centrocampista di regia, nell'estate del 1975 fu acquistato dal Torino. Con i granata vinse lo scudetto nel 1976, collezionando 203 presenze (153 in campionato, 33 in Coppa Italia, e 16 nelle Coppe europee) e segnando 16 gol (10 in campionato, 4 nella coppa nazionale e 2 in Europa).
Nel 1981 lascia Torino e passa alla Fiorentina, insieme al bomber Graziani. A Firenze Pecci milita per 4 stagioni.
Nel 1985 viene ceduto al Napoli per poi ritornare la stagione successiva nella squadra che l'aveva visto nascere calcisticamente, il Bologna. Restò a Bologna fino all'autunno del 1990, quando l'allenatore Maifredi optò per un centrocampo più muscolare. Si trasferì dunque in Serie C1 al Lanerossi Vicenza, allenato dell'amico Romano Fogli, ma dopo l'esonero di quest'ultimo decise di ritirarsi dall'attività agonistica.
Pecci con la Nazionale di calcio dell'Italia ha disputato 6 partite, esordendo il 27 settembre 1975 nella partita valida per le qualificazioni agli Europei 1976 contro la Finlandia a Roma (0-0).
Vanta inoltre 9 partite con la Nazionale B e 2 con la Nazionale Giovanile e soprattutto la partecipazione al Mondiale del 1978.
Premessa: Una lumaca sta salendo un muro.
Problema: Sapendo che la lumaca sale di due metri e scende di uno al giorno e conoscendo l'altezza del muro che è 10 metri: dire in quanti giorni la lumaca sarà arrivata in cima
Come si riconosce un imbecille:
1
L'Imbecille, per sua natura, infastidisce e danneggia il prossimo.
2
L'Imbecille non ci ricava niente, anzi ci rimette.
3
Il cattivo a volte si riposa, l'Imbecille mai.
4
L'Imbecille non ha niente da dire e lo ribadisce continuamente.
5
L'Imbecille trasforma l'utile in inutile attraverso il dannoso.
6
Contro gli Imbecilli, anche Dio combatte invano.
7
L'Imbecille si annida ovunque. Fra i parenti, gli amici, gli amici degli amici.
8
L'Imbecille non ti abbandona mai soprattutto quando non ne hai bisogno.
9
L'Imbecille è ciò che più si avvicina al concetto di infinito.
10
Più si è Imbecilli e più si sente forte il desiderio di farlo sapere.
E IO MI CHIEDO, MA PERCHE' IN QUESTO BLOG CE NE SONO COSI' TANTI?
Premessa: Un cestino contiene 24 lampadine, il tempo totale di funzionamento delle lampadine contenute nel cestino è 24 ore. Supponiamo di mettere una persona in una stanza addetta alla sostituzione delle lampadine bruciate (utilizzando solo quelle del cestino) e consideriamo nullo il tempo di sostituzione.
Problema: Entriamo in un momento a caso nella stanza, quanto ci aspettiamo che duri la lampadina che in quel momento sta funzionando (la durata totale della lampadina non quanto dura da quando siamo entrati)? [N.B. - Non viene chiesto il tempo di funzionamento con precisione ma soltanto di indicarlo approssimativamente]
qualcuno sa la differenza tra un boa e un pitone
un saluto da
Cellaio Ma'
cavolo ma qualcuno sa dove posso trovare il negozio Chiave di Violino ad asti perchè mi hanno detto che è l'unico ad avere l'ultimo vinile dei Gialiss
Cellaio Ma'
no ho saputo di un tour fantastico nelle paludi italiane ma qualcuno sa dove si trovano.
mi hanno detto che a roreto sta già nevicando come faranno i nostri eroi a giocare??????????
e il canale si ghiaccierà????? e farà fare lo scivolone ai devoti della madonna???? Madonna di Cherasco????
maurizio battaglino e il miglior mister............e guai a chi lo nega perche se la vedra con me!!!!ok....io nn sono bugiardo la gento lo sa....buon fine campionato a tutti.....
Quante cazzate.
per cellaio ma'
La chiave di violino, o chiave di sol è un segno convenzionale che fissa la posizione della nota sol sulla seconda linea del pentagramma. Viene chiamata così perché il violino normalmente legge in tale chiave. Il simbolo è una evoluzione grafica della lettera G, che nel sistema di notazione letterale precedente le sillabe guidoniane corrisponde appunto alla nota Sol. Se accompagnata da un piccolo "8" in alto, il tutto va eseguito un'ottava sopra; se accompagnata da un piccolo "8" in basso, un'ottava sotto. Quest'ultima particolarità si trova frequente nelle annotazioni di pezzi per voci maschili. Insieme alla chiave di basso è la chiave normalmente più utilizzata nella notazione musicale.
9 GIORNI
MENO DI UN'ORA
i jalisse,tra l'altro son stati gli ultimi rappresentanti italiani all'eurofestival; per la curiosità anche quest'anno hanno presentato un pezzo per Sanremo(scritto dalla Montalcini) ma è stato bocciato.
a proposito di chiave di violino, hai mai chiavato su di una chitarra.
ERMINIO OTTONE
Eh..la gente lo sa!!! ANONIMO non e' un bugiardo!!!!!!!!!!!!!!
Con lo squadrone che si ritrova Battaglino, anche il Sig. Pinna sarebbe in testa al campionato... Saluti a tutti by Rocco
a parte che il sig.Pinna mi ha allenato in 3° cat. ed era un buon tattico e non ha sfondato solo perchè non aveva raccomandazioni, e poi.....Battaglino? avessi detto........
PECCI SEI UN POVERO CRETINO E SE TI BECCO TI GONFIO!!!!!!
SIGNIFICATO DI GONFIO PLEASE!!!!!
Vito ho di nuovo usato la tua felpa,,,,
Non ho mai visto una ragazza così
con una faccia da porca così
avanti esci dal locale con me che non lo ho mai avuto gonfio così
Ho incontrato una mia amica in giro senza il suo ragazzo
che mi ha chiesto se andavo a fumare con lei nel suo palazzo
avevo in tasca una bustina di erba che ancora ringrazio
pensando con una canna di troppo questa la ammazzo
comunque sta ragazza è strana,
ha un culo che è un pallone
che sicuro quando scopa bagna più di un gavettone
Questa classica sfigata che va in cerca di attenzione
e finirà un giorno stuprata nel bagno della stazione
così sta ritardata dopo i primi due cannoni
si addormenta e non si accorge che le tolgo i pantaloni
c’è nel muro una foto lei da piccola col nonno
io mi abbasso le mutande e inizio a scoparci nel sonno
di scatto lei apre gli occhi io stringendo le sue gambe
do un’occhiata al mio pisello "Oh ma cazzo qua c’è il sangue!"
"s’hai le mestruazioni dimmelo cazzo mi fai contento"
"Si ce le ho"
meglio per me perché così ti sborro dentro.
Rit:
Non ho mai visto una ragazza così
Con una faccia da porca così
Avanti esci dal locale con me
che non lo ho mai avuto gonfio così (x2)
Quando ho scopato con te ho fatto finta che eri un’altra
Ho chiuso gli occhi immaginando una ragazza un po’ più alta
Il primo bocchino tu me lo hai fatto usando i denti
Il giorno dopo in macchina giravo andando ai venti
Se mi piace una ragazza per starci darei un polmone
Quando poi infine ci scopo non ricordo neanche il nome
Ma ricordo tempo fa pranzavo con “Non è la Rai”
Quando invece oggi mi dicono Ambra è lesbica e c’hai l’AIDS
Resto fatto e come il Papa quando parlo sembro un morto
Ma se incontro la mia ex in cinta le auguro un aborto
E se invece C’ha già un figlio con un noviligurino
Entro in casa dal giardino
Uccido lei con il bambino
Io con tutta la merda che ho consumato in vita mia
Come minimo se faccio un figlio c’ha la distrofia
E la tua è una figa infetta
E visto che c’ho fatto buca
Mi è venuta una ciste al cazzo che sembra una verruca.
Rit.
Le ragazze sono così sono tutte molto strane
si dividono in due gruppi: le mignotte e le puttane
c’è che a volte io non scopo anche per otto settimane
Così poi girando in centro mi eccito anche con un cane
ma quello che ci fotte cari miei in questa nazione
è un lavaggio del cervello grazie a questa religione
ma se scopi con il culo brutto pezzo di un recchione
ti chiamiamo un esorcista Che ti mette in punizione
se in questo locale mi chiedi: canti una canzone?
facciamo una foto? mi fai un freestyle con il mio nome?
va bene tu però mi offri una consumazione
così poi quando ti volti per raggiungere il bancone
ti ribalto con questa zampata in culo
vaffanculo! mi credi anche famoso Vuoi prendermi per il culo?
che poi quando ti bacio penso sempre a qualcos’altro
magari a quanta gente sta morendo di infarto.
Rit
Fabri Fibra > Mr. Simpatia (2004) > Gonfio Così
spettacolo.......
mica cazzi
Cazzo è un termine volgare e di uso comune, presumibilmente di derivazione dialettale, ma in uso già nella letteratura rinascimentale, usato per indicare il pene. Il suo omologo femminile è fica o figa, frutto della stessa selezione fra le definizioni locali, dialettali e regionali.
Fra le centinaia di definizioni locali, dialettali e regionali (è noto l'uso che, provocatoriamente ed a fini di richiamo commerciale, se ne faceva negli anni sessanta e settanta all'interno di un cercato turpiloquio al ristorante Meo Patacca di Roma), a causa della diffusione del suo uso, è entrato di diritto - taluno afferma - nella lingua italiana.
L'etimologia del termine è incerta:
potrebbe essere una contrazione di capezzo (da capezzolo), derivato a sua volta dal lemma di lingua latina capítium (sul calco di càput, capo); quindi potrebbe significare piccolo capo;
ugualmente, potrebbe essere derivato da cassus che sempre in latino indicava l'"albero maestro" (termine che nella nautica è riferibile all'albero principale); a quest'ultimo aspetto, quindi, potrebbe far riferimento il nome volgarizzato dell'organo riproduttivo maschile, il pene appunto, nella sua posizione eretta;
altri ipotizzano che "cazzo" derivi da cazza che è la "gazza ladra", uccello chiamato anche pica, termine che è una delle tante denominazioni dialettali che indicano il membro virile.
L'ipotesi più accreditata dai linguisti è che cazzo derivi da cazzare, equivalente di cacciare, ficcare in molti dialetti settentrionali.
In letteratura uno dei testi più noti correlati con questo termine è il sonetto "Er padre de li santi", che Gioacchino Belli scrisse il 6 dicembre 1832 insieme con l'analogo "La madre de le sante" (relativo all'omologo termine femminile). Il sonetto riporta in romanesco una lunga serie di sinonimi e perifrasi del termine.
Il termine cazzo, virtualmente prima persona singolare del verbo di uso velico cazzare, è anche all'origine di un facile calembour sfruttato a fini di gag - sia pure di grana grossa - in diversi film, fra i quali uno della serie di Fantozzi. Di analogo tenore è la celebre supercazzora, tormentone e leitmotiv del conte Lello Mascetti (interpretato da Ugo Tognazzi) nel film di Mario Monicelli, Amici miei.
Sempre in letteratura (trasposta poi per il cinema), l'organo genitale maschile assurge al ruolo di protagonista nel romanzo di Alberto Moravia Io e lui, dove il protagonista si trova a colloquiare - in un curioso confronto tra istinto e ragione - con il proprio pene. Dal romanzo sono stati ricavati - con esito infelice, a detta dei critici, a causa delle pesanti cadute di gusto che si registrano in entrambe le pellicole - due film: uno italiano e omonimo nel titolo rispetto al romanzo, Io e lui, del 1973, diretto da Luciano Salce, ed uno di coproduzione USA/Germania, del 1989, Lei ... io & lui, di Doris Dörrie.
Questo termine si collega, nella lingua italiana moderna, ad una numerosa serie di derivati, molti dei quali hanno un tono di volgarità minore, tanto da essere usati, o quantomeno tollerati, da molte persone, seppur solo in conversazioni informali.
La maggior parte delle locuzioni di uso comune che utilizzano questo termine ha una valenza negativa, tanto se si tratta di persone quanto di situazioni; ben poche sono le locuzioni dove invece il termine acquista un senso positivo.
Uno dei concetti, che più frequentemente ricorre nelle parole derivate e nelle locuzioni che usano il termine, richiama l'irrazionalità oppure atteggiamenti collerici ed aggressivi, oppure ancora è usato per aggiungere significanze dispregiative per alcune attività umane, quasi che l'organo menzionato fosse, per antonomasia, l'antitesi della parte razionale ed intellettiva (il cervello).
Si riportano qui di seguito le locuzioni più diffuse:
Accezioni ed espressioni negative (persone):
che faccia di cazzo ! : a seconda del tono in cui viene detto, può avere diversi significati: una persona sgradita, soprattutto perché antipatica di primo acchito; oppure una persona dai lineamenti somatici non particolarmente belli; o anche una persona sfacciata (quindi una variante di "faccia di bronzo").
testa di cazzo (ma anche cazzone) : persona stupida, ignorante o stolta, priva di raziocinio, totalmente refrattaria a qualsiasi tentativo di migliorarla o farla ragionare (può essere riferito anche ad una donna); è talvolta enfatizzato con un aggettivo rafforzativo, p.es. è un'emerita testa di cazzo.
capa di cazzo o cap'e cazze : corrisponde in napoletano a "testa di cazzo".
cazzone : persona stupida, non intelligente o incompetente (nonostante si arroghi, invece, autorevolezza).
un cazzo all'erta : in napoletano "nu cazz'allerta" corrisponde a "cazzone".
cazzaro, cazzarone, cazzataro : persona che dice cazzate (vedi più sotto) anche detto sparacazzate (spesso usato in tono familiare o ironico).
fancazzista : colui che non fa un cazzo, ossia un lavativo o un perdigiorno, chi è solito perdere tempo o fare poco o nulla (e si dedica quindi al fancazzismo).
cazzonaro : come fancazzista (vedi sopra), ossia persona particolarmente svogliata e demotivata.
cacacazzo o cagacazzo o cacacazzi : vien detto di persona che dà fastidio o crea problemi (dall’espressione "cacare il cazzo", vedi più sotto).
rompicazzo : sinonimo di "cacacazzo" (vedi più sotto "rompere il cazzo").
sei un cazzo di stronzo o sei uno stronzo del cazzo: rafforzativo che sta per "proprio" (sei proprio uno stronzo!)
Accezioni ed espressioni negative (situazioni):
eccheccazzo ! : esclamazione di una persona in collera e spazientita;
incazzarsi : arrabbiarsi, perdere il controllo di sé (usato indifferentemente da uomini e donne), da cui incazzato ed il sostantivo incazzatura.
scazziarsi : in napoletano significa "litigare verbalmente" o "venire alle mani".
cazziare : in napoletano significa sgridare, rimproverare (da cui il sostantivo cazziata o cazziatone, che indica una furiosa sgridata o un pesante rimprovero);
cazzimma : termine napoletano, alquanto difficile da tradurre, che si attribuisce ad una persona egoista ed arrivista, spesso priva di scrupoli, che prova un sottile piacere nell'arrecare volutamente un danno, un'arrabbiatura o un dispiacere ad altri ("Quello tiene una cazzimma...!" opp. "E che cazzimma!").
rompere il cazzo : sinonimo più volgare di "rompere le scatole" (Mi hai rotto il cazzo = mi hai veramente scocciato); in senso passivo significa invece "mi sono stufato, seccato, annoiato".
cacare / cagare il cazzo (sinonimo di "rompere il cazzo") : dare fastidio in maniera insopportabile a qualcuno (vedi più sopra "cacacazzo").
stare sul cazzo opp. darmi sul cazzo : essere di fastidio a qualcuno, rompere le "scatole", essere una persona insopportabile e decisamente non gradita.
levarsi dal cazzo : detto a chi "sta sul cazzo", a chi dà fastidio; invito a farsi da parte, a scomparire, a togliersi dai piedi.
scazzarsi : indica una situazione di tedio, fastidio, indisponenza, poca voglia di affrontare un problema o continuare un lavoro (da cui sentirsi scazzato ed il relativo stato d'animo, lo scazzo).
non saperne un cazzo, non capirci un cazzo, non valer un cazzo, non vedere un cazzo, non me ne frega un cazzo : in tali locuzioni (e molte altre simili, costruite sempre con l'avverbio di negazione + un verbo) il termine viene utilizzato come sinonimo di "nulla", "niente".
cazzata : una affermazione oppure un’azione qualsiasi che sia stupida, sciocca, o priva di senso ("dice / spara / fa cazzate" : vedi più sopra cazzaro); oppure un’azione decisamente sconsiderata, pericolosa, dannosa ("Ha fatto veramente una grande cazzata!"). Nelle versioni edulcorate il termine viene talora reso con cassata.
cazzi amari, cazzi acidi, cazzi da cagare, cazzi per il culo : queste espressioni - sinonimiche fra loro - indicano gravi problemi previsti in futuro, o conseguenze nefaste. In dialetto romanesco l'espressione e mo so' cazzi indica appunto l'arrivo di problemi, di situazioni o di conseguenze spiacevoli.
del cazzo : di nessun valore, importanza o interesse: "questo è proprio un romanzo del cazzo" "siamo giunti in un paese del cazzo"; opp. da niente, stupido, assurdo: "ha un atteggiamento del cazzo", "è un divertimento del cazzo"; opp. spiacevole, pessimo, bruttissimo: "è una situazione del cazzo" "è stata una giornata del cazzo"; in locuzioni esclamative esprime forte disappunto o irritazione: "spegni quella radio del cazzo!"
alla / a cazzo di cane : si dice di azione o attività eseguita malamente, a casaccio, con imperizia, maldestramente, in modo sconclusionato, senza criterio.
alla cazzo / alla cazzo e culo : stesso significato di "alla cazzo di cane".
col cazzo che… : espressione di risoluto diniego, con valore rafforzativo in sostituzione di una negazione ("col cazzo che vengo al cinema!"), col senso di "neanche per idea; non se ne parla proprio; non pensarlo neppure; figùrati se".
Accezioni ed espressioni neutre:
cazzo ! : espressione di meraviglia e di sorpresa, sia riguardo avvenimenti positivi che negativi.
alla faccia del cazzo ! : esclamazione di stupore, di sorpresa, sinonimo di "càspita", "perbacco", "non l'avrei mai detto", o semplicemente di "alla faccia!"
capo de cazzo opp. capo de cazzottella : espressione (romanesca?) di sorpresa e meraviglia simile all'espressione "alla faccia del cazzo".
cazzarola : termine che oggi viene comunemente collegato alla parola "cazzo" ma che in realtà deriverebbe da "casseruola" : non ha un significato specifico, e viene usato come un intercalare che all'interno di una frase serve da rafforzativo del concetto da esprimere; oppure è un intercalare che indica stupore, meraviglia.
grazie al cazzo : espressione di risposta ad un'affermazione ovvia e di nessuna utilità. Ingentilito talora con il detto "Grazia, Graziella e grazie al cazzo".
salcazzo : da "sa il cazzo", viene usato nel senso di "chissà" ("Stasera verranno Maria, Marco, Giovanni e salcazzo chi altro ancora").
che cazzo dici / fai / vuoi? non voglio un cazzo : locuzioni dalle quali si evince l'utilizzo sinonimico estensivo che viene fatto del termine nel parlare comune (nella domanda sostituisce il termine "cosa" - cosa vuoi? - mentre nella risposta il termine significa "nulla / niente" - non voglio niente).
sono cazzi miei / tuoi; fatti i cazzi tuoi : in tale locuzione il termine è sinonimo di "fatti", "affari", "problemi".
sto cazzo !? : espressione romanesca con accezione esclamativa di ammirazione; ovvero di scetticismo e negazione.
'sti cazzi : espressione romanesca che si è andata diffondendo nel resto d'Italia col significato di "non me ne importa nulla / non mi riguarda", riferita a cosa e/o affermazione di scarsa importanza. Nel nord Italia viene spesso usata per mostrare stupore o ammirazione (simile a "perbacco"), similarmente al romano 'sto cazzo. E' sempre più in uso anche nel senso di "col cazzo che..." : " 'Sti cazzi se lo aiuto!" (Figurati se lo aiuto! Non se ne parla proprio che lo aiuto!).
Accezioni ed espressioni positive:
cazzeggiare : è un termine che sta per "passare il tempo trastullandosi nell'ozio, lavorando il meno possibile o facendo innocue cazzate", il cui fine è la semplice occupazione del proprio tempo libero.
cazzuto : persona abile e capace, coraggiosa o impavida; detto anche di persona robusta, virile, forte; oppure giovane particolarmente dotato.
cazzomatto : espressione con cui si intedere una persona buontempona, un mattacchione.
a cazzo dritto : espressione che sostituisce la parola "sicuramente", ad esempio: verrò all'appuntamento a "cazzo dritto" (verrò all'appuntamento sicuramente).
La parola, idealmente seguita da un punto esclamativo, viene spesso usata come interiezione o reazione di sorpresa / opposizione rispetto ad un evento del tutto inaspettato e/o sgradito. Questo uso, tuttavia, viene considerato piuttosto volgare e disdicevole (non a caso nel doppiaggio in italiano dei film in lingua inglese sostituisce spesso l'esclamazione "fuck!" (letteralmente fòttere). Provocò invero una certa sensazione negli anni 'settanta l'esclamazione di questa parola da parte di Cesare Zavattini in un programma radiofonico, in epoche in cui alla RAI la lista delle parole vietate comprendeva anche il "piede".
Ci sono poi dei modi di dire prettamente regionali, che non hanno una diffusione - e quindi una comprensione - più ampia sul territorio nazionale. Potrebbero essere assimilati ai proverbi dai quali invece si distinguono nettamente, sia per la loro brevità, sia perché mancano della profondità ed arguzia tipica dei proverbi. Il carattere principale di questi detti infatti è soprattutto quello di essere improntati sull'immediatezza e sul divertimento. E' probabile infatti che molti di essi siano nati semplicemente come battute.
Chillo se sente nu cazzo e miezo (siciliano) : detto di una persona che si dà delle arie, che si sopravvaluta, mentre vale poco o niente;
Col cazzo e col pensiero : (estensione della locuzione "col cazzo che...") si intende "non se ne farà nulla";
E mò màgnete 'sta capa 'e cazzo (napoletano) : e ora subisci le conseguenze non vantaggiose o spiacevoli per te;
Faciteve 'e cazze vuoste (napoletano) : occupatevi dei affari vostri, non dei miei;
Grazia, Graziella e grazie al cazzo : espressione di risposta ad un'affermazione considerata ovvia ed assolutamente inutile;
Il cazzo non vuol pensieri : espressione (spesso usata in maniera dialettale) per indicare la condizione di agio e serenità (e quindi per evidenziare l'importanza della componente mentale e sentimentale) necessaria per lo svolgimento di un'appagante e non conflittuale vita sessuale;
Il cazzo non vuol sapere ragioni (napoletano) : espressione usata per indicare la supremazia del rapporto fisico e dell'istinto sessuale sul sentimento e sul raziocinio;
Quando il cazzo fa l'unghia : espressione cutrese per dire "non succederà mai";
Un cazzo pieno d'acqua (palermitano) : espressione che sta ad indicare una persona buona a nulla, che invece crede di essere chissà chi; un modo, insomma, non tanto elegante per dire a qualcuno: "sei un pollo e ti credi un'aquila"!
zanellato alberto un altr anno a celle o al canale fonti certe
pecci sei fantastico, non vedo l'ora del tuo punto del lunedi sul campionato
il celle, so per certo, che ieri sera ha provato un giovane (1989) e dicono sia fortissimo (a mangiare).la vera bomba per il prox anno è questa :
MARCIANI LORENZO nuovo presidente(pieno di grano) del Neive e faranno una squadra cercando di salire di alcune categorie (vedi calamandrana).Il primo tassello è stato l'acquisto invernale di Bellora dal celle .
Complimenti a chi ha portato un po' di cultura sul sito e nel mondo calcistico astigiano... Ma chi scriveva e si insultava fino ad un mese fa che fine ha fatto??
il celle su PAVANI!!!!
indiscrezione dell'ultima ora!!
Zambellini rientro illustre!!!!
Vercelli sgancia sta grana!!!!!!
Il formaggio grana è un formaggio tipico italiano ottenuto dalla caseificazione del latte bovino.
Il grana ottenuto in determinate aree geografiche con il rispetto di specifici disciplinari di produzione, è commercializzato con marchi che rappresentano una garanzia di rispetto di un determinato standard qualitativo. Marchi storici applicati al formaggio grana sono il Grana Padano e il Parmigiano-Reggiano. Quest'ultimo è anche ritenuto il formaggio grana più rappresentativo.
Il Grana Padano (detto anche semplicemente Grana) è un formaggio italiano a Denominazione d'Origine Protetta (DOP), la cui produzione risale al 12° secolo.
Connubio necessario alla produzione del Grana Padano sono i prati stabili e l'allevamento bovino.
Il Parmigiano-Reggiano è un noto formaggio italiano a pasta dura tutelato dalla Denominazione d'Origine Protetta. Rientra nella tipologia del formaggio Grana, di cui è considerato il più rappresentativo.
Nacque, secondo la leggenda, durante il Medioevo a Barco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, (oggi si può leggere una targa che indica la zona d'origine dell'importante prodotto) ma sotto la Diocesi di Parma (e questo ne spiega il nome).
Testimonianze storiche (ad esempio il Boccaccio nel Decamerone) dimostrano che già nel 1200-1300 il parmigiano-reggiano aveva raggiunto la tipizzazione odierna, il che spinge a supporre che le sue origini risalgano a diversi secoli prima. Non è escluso che la ricetta sia analoga a quella di un formaggio lodigiano a pasta dura che talvolta troviamo citato di sfuggita nelle fonti romane.
Storicamente la culla del Parmigiano fu nel XII secolo, accanto ai grandi monasteri e possenti castelli in cui comparvero i primi caselli: piccoli edifici a pianta quadrata o poligonale dove avveniva la lavorazione del latte. I principali monasteri presenti tra Parma e Reggio erano quattro: due benedettini (San Giovanni a Parma e San Prospero a Reggio) e due cistercensi (San Martino di Valserena e Fontevivo, entrambi nel parmense).
Per avere dei prati con buone produzioni da destinare all'allevamento di bestiame di grossa taglia sia quale forza motrice, sia quale fonte di fertilizzante, era necessario avere terreni con abbondanza d’acqua e non è un caso che le maggiori praterie si formassero là dove c’era abbondanza di acqua sorgiva: a Parma nell’area a nord della città ed in quella di Fontanellato-Fontevivo; mentre a Reggio il territorio più ricco d'acqua era tra Montecchio e Campegine (quest’ultima zona era allora soggetta a Parma).
Nel parmense poi, grazie alle saline di Salsomaggiore, era presente, a differenza di altre città, il sale necessario per la trasformazione casearia.
Il Parmigiano-Reggiano si è rapidamente diffuso nell'attuale comprensorio situato a sud del Po, nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, toccando anche parte delle province di Bologna e Mantova.
Nacque, secondo la leggenda, durante il Medioevo a Barco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, (oggi si può leggere una targa che indica la zona d'origine dell'importante prodotto) ma sotto la Diocesi di Parma (e questo ne spiega il nome).
Testimonianze storiche (ad esempio il Boccaccio nel Decamerone) dimostrano che già nel 1200-1300 il parmigiano-reggiano aveva raggiunto la tipizzazione odierna, il che spinge a supporre che le sue origini risalgano a diversi secoli prima. Non è escluso che la ricetta sia analoga a quella di un formaggio lodigiano a pasta dura che talvolta troviamo citato di sfuggita nelle fonti romane.
Storicamente la culla del Parmigiano fu nel XII secolo, accanto ai grandi monasteri e possenti castelli in cui comparvero i primi caselli: piccoli edifici a pianta quadrata o poligonale dove avveniva la lavorazione del latte. I principali monasteri presenti tra Parma e Reggio erano quattro: due benedettini (San Giovanni a Parma e San Prospero a Reggio) e due cistercensi (San Martino di Valserena e Fontevivo, entrambi nel parmense).
Per avere dei prati con buone produzioni da destinare all'allevamento di bestiame di grossa taglia sia quale forza motrice, sia quale fonte di fertilizzante, era necessario avere terreni con abbondanza d’acqua e non è un caso che le maggiori praterie si formassero là dove c’era abbondanza di acqua sorgiva: a Parma nell’area a nord della città ed in quella di Fontanellato-Fontevivo; mentre a Reggio il territorio più ricco d'acqua era tra Montecchio e Campegine (quest’ultima zona era allora soggetta a Parma).
Nel parmense poi, grazie alle saline di Salsomaggiore, era presente, a differenza di altre città, il sale necessario per la trasformazione casearia.
Il Parmigiano-Reggiano si è rapidamente diffuso nell'attuale comprensorio situato a sud del Po, nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, toccando anche parte delle province di Bologna e Mantova.
Nacque, secondo la leggenda, durante il Medioevo a Barco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, (oggi si può leggere una targa che indica la zona d'origine dell'importante prodotto) ma sotto la Diocesi di Parma (e questo ne spiega il nome).
Testimonianze storiche (ad esempio il Boccaccio nel Decamerone) dimostrano che già nel 1200-1300 il parmigiano-reggiano aveva raggiunto la tipizzazione odierna, il che spinge a supporre che le sue origini risalgano a diversi secoli prima. Non è escluso che la ricetta sia analoga a quella di un formaggio lodigiano a pasta dura che talvolta troviamo citato di sfuggita nelle fonti romane.
Storicamente la culla del Parmigiano fu nel XII secolo, accanto ai grandi monasteri e possenti castelli in cui comparvero i primi caselli: piccoli edifici a pianta quadrata o poligonale dove avveniva la lavorazione del latte. I principali monasteri presenti tra Parma e Reggio erano quattro: due benedettini (San Giovanni a Parma e San Prospero a Reggio) e due cistercensi (San Martino di Valserena e Fontevivo, entrambi nel parmense).
Per avere dei prati con buone produzioni da destinare all'allevamento di bestiame di grossa taglia sia quale forza motrice, sia quale fonte di fertilizzante, era necessario avere terreni con abbondanza d’acqua e non è un caso che le maggiori praterie si formassero là dove c’era abbondanza di acqua sorgiva: a Parma nell’area a nord della città ed in quella di Fontanellato-Fontevivo; mentre a Reggio il territorio più ricco d'acqua era tra Montecchio e Campegine (quest’ultima zona era allora soggetta a Parma).
Nel parmense poi, grazie alle saline di Salsomaggiore, era presente, a differenza di altre città, il sale necessario per la trasformazione casearia.
Il Parmigiano-Reggiano si è rapidamente diffuso nell'attuale comprensorio situato a sud del Po, nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, toccando anche parte delle province di Bologna e Mantova.
perle ai porci
Buono preparati che stasera Saetti ti rivolta come un calzino!Ricordati di mettere ogni tanto la seconda,non andare sempre in prima!sei peggio di una lumaca
Ciao ragazzi,innanzitutto complimenti per il blog...lo trovo davvero interessante e ricco di cose serie di cui poter parlare liberamente con gente che competente e interessante!!!
Proprio per questo, volevo porvi una domanda che mi preme fare gia da qualche tempo ma che non sapevo a chi rivolgere e sono sicuro che qui trovero le risposte che cerco...
La mia domanda è questa:
Vorrei far parlare la mia rosella (pappagallo australiano); è piu o meno 8 anni che vive con me, a volte la lascio libera per casa, si fa la sua svolazzata poi si mette li tranquilla sul suo trespolo,mangia direttamente dalle mie mani, sopratutto i semi di girasole (so che sono grassi e vanno dati poco).HO SAPUTO CHE POSSONO PARLARE e chiedo a voi kome posso fare per fargli dire almeno "CIAO", chi mi pio dare qualche consiglio?
io ti consiglio di metterla davanti alla TV durante lo speciale dei simpson,non ti salutera' ma sapra' sottolineare ogni tua figura di merda con un bel ... .......... ..doooooo' ..... .....
qualcuno sa dirmi come è finita roretese-canale?
grazie
la roretese batte 2-0 il Canale, ciao il mister
Dolce e Buono sbirri inguardabili. fate ridere
dolce è buono,e gabbana?
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